Carissimi soci, dopo tanto tempo torno a scrivere un post che vorrei dedicare soprattutto a quanti (un po’ come me) rischiano di uscire dalla quarantena con qualche chilo in più.
Poco movimento e più cibo di quanto ne serve possono davvero diventare un cocktail pericolosissimo, soprattutto per chi non ha un metabolismo super efficiente e magari è vicino alla menopausa.
A volte il problema è la “fame nervosa” ovvero la tendenza a mangiare una quantità di cibo non necessario al nostro fabbisogno, usando il cibo per scopi diversi da quelli della soddisfazione alimentare, seguendo meccanismi di compensazione.
Ho provato a cercare tra i siti più autorevoli qualche interessante consiglio che vi propongo:
Qualità contro quantità
Un modo efficace e intuitivo di combattere la fame nervosa è quello di contrastare la frequenza con la qualità.
Approfittare delle ore a disposizione durante la quarantena per preparare piatti più elaborati, che richiedano un certo impegno in termini di tempo e attenzione.
Quale migliore occasione per imparare a cucinare?!Dedicare anche il giusto tempo a preparare la tavola per il pasto: il concetto è quello di far diventare il pasto un’esperienza di valore, e non un “tappabuchi” per la noia. No al mangiare in piedi dunque, educhiamoci al valore del pasto. Proviamo a raffinare il gusto, la qualità e il piacere della tavola, a dispetto della quantità. Prendiamoci il lato migliore dell'alimentazione, l'emozione di serie A e dedichiamoci alla preparazione di piatti diversi dai soliti.Tutto questo ci aiuterà a resistere quando ci sorprende l'attacco di “fame nervosa”.
Combattere la “fame nervosa” senza ricorrere al cibo
Durante i momenti critici dobbiamo però poter disporre anche di valide alternative al mangiare: per non rifugiarci nel cibo.Il cibo oggi è un bene sempre più a portata di mano: se hai il frigo vuoto puoi andarlo a comprare nel primo supermercato, o addirittura fartelo portare a casa. Proprio per questa immensa disponibilità è facile che diventi una valvola di sfogo, ma non deve essere abituale e soprattutto non può essere l’unica a nostra disposizione.Uno dei modi per scaricare la tensione potrebbe essere la scrittura.Se siamo arrabbiati anziché sfogarci sul cibo, sfoghiamoci su una pagina bianca. Scriviamo lì tutti i motivi per cui siamo nervosi (dandoci delle regole e un tempo dedicato).
Un’alternativa è anche l’attività fisica: con un allenamento anche leggero il corpo rilascia endorfine, così l'ansia diminuisce e il nostro sistema cognitivo migliora.
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