lunedì 8 ottobre 2018

Ottobre, cresce la voglia di funghi, ma fanno tutti bene?


Ricominciamo a postare, dopo la lunga pausa estiva, approfondendo la conoscenza di un alimento che per alcuni è una vera passione: i funghi!



Fanno bene, fanno male, allungano la vita, assorbono radioattività, meglio quelli italiani o quelli giapponesi…insomma vediamo di capire cosa è meglio scegliere.
funghi sono organismi ben distinti dai vegetali, per morfologia, vita vegetativa, proprietà e riproduzione, costituendo infatti un regno a sé stante. Tuttavia, sia perché presentano diversi aspetti nutrizionali in comune con gli ortaggi, sia per l’uso che se ne fa nella comune alimentazione, vengono spesso considerati alimenti di origine vegetale.
I funghi contengono soprattutto acqua, circa il 90% del peso, e sono ricchi di fibra alimentare. I valori nutrizionali dipendono dalla tipologia consumata (porcini, champignon, pioppini, pleurotus ecc.), tuttavia è possibile stimare una media delle calorie e dei macronutrienti contenuti in 100 grammi: solo 27 calorie.
I funghi freschi contengono pochi grassi 0,2% e carboidrati, 0.8%, mentre contengono una discreta concentrazione di proteine, il 3.7% del peso. Queste ultime hanno un ottimo valore biologico, ossia sono ricche di amminoacidi essenziali. 
Per quanto riguarda i sali minerali: selenio, calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio
La buona concentrazione di potassio, a dispetto della minima quantità di sodio, rende i funghi naturalmente diuretici.
Utili nel prevenire e contrastare l’anemiae i suoi sintomi fastidiosi quali debolezza, mal di testa e problemi digestivi, grazie al buon contenuto di ferro.
I funghi freschi sono anche una buona fonte di vitamine: hanno una discreta concentrazione di vitamine del gruppo B, in particolare di tiamina. Buono è anche l’apporto di vitaminaA, C e D.
Inoltre, i funghi contengono insulina naturale ed enzimi che aiutano l’organismo a scomporre gli zuccheri e l’amido contenuti negli alimenti.
Purtroppo sono alimenti poco digeribili, soprattutto perché contengono micosina: una proteina che non è assimilabile dal nostro organismo.
I funghi sono considerati un sostegno per il sistema immunitario, esplicando importanti proprietà antibatteriche. Nello specifico sono i polisaccaridi che i funghi contengono, ad assicurare un riequilibrio del sistema immunitario, sia quando questo è iperstimolato da allergie o infiammazioni, sia in condizioni di infezioni croniche. L’azione immunostimolante è potenziata anche dalla presenza di selenio, in grado di stimolare la produzione di citochine da parte dei leucociti, responsabili, nello specifico, della risposta immunitaria alle infezioni. Ricordiamo tra l’altro che il selenio è un antiossidante ed è benefico anche per capelli, unghie e denti.
Lo Shiitake (Lentinus Edodes) è una qualità di fungo che proviene dall’Estremo Oriente, già diffuso nell’antica Cina prima ancora dello sviluppo della coltivazione del riso e da centinaia di anni parte integrante della dieta in Giappone. E’ conosciuto anche come fungo cinese o fungo giapponese
Ai funghi Shiitake vengono attribuite particolari proprietà stimolanti delle difese immunitarie dell’organismo, attivo soprattutto contro agenti batterici e virali ed associate anche proprietà epatoprotettive (protettrici del fegato). Questi funghi sarebbero anche in grado di contribuire ad abbassare il colesterolo.
Secondo Georges Halpern, - scienziato impegnato nella ricerca relativa alle proprietà curative dei funghi - i funghi Shiitake sarebbero in grado di aiutare il nostro organismo con un’azione antitumorale, antinfiammatoria e antibatterica. Contribuirebbero anche a tenere sotto controllo i sintomi dell’Alzheimer, a innalzare il livello del sistema immunitario e a disintossicare il fegato. 

Ed ora approfondiamo la questione FUNGHI E RADIOATTIVITA’
ARPA Lombardia:
Gli ambienti boschivi, tendenzialmente indisturbati, tendono a trattenere in maniera più pronunciata i radionuclidi artificiali delle ricadute radioattive del passato. Alcuni organismi in particolare, come i funghi e i muschi, fissano stabilmente i radionuclidi e sono efficaci bioindicatori ambientali. 
I funghi spontanei
I funghi sono considerati utili bioindicatori della radioattività ambientale poiché sono in grado di assorbire e trattenere il cesio presente nel terreno; questa loro peculiarità fa sì che la concentrazione media di cesio 137 nei funghi sia superiore a quella di tutti gli altri prodotti alimentari, con variazioni che dipendono sia dalla specie che dal luogo di prelievo. Vengono analizzate unicamente specie commestibili (porcini, gallinacci, mazze di tamburo, chiodini ecc). 
Il monitoraggio dell’ambiente selvatico viene condotto sia per i prodotti spontanei commestibili (bacche, funghi) che per i marcatori ambientali (muschi). Per quanto riguarda i prodotti spontanei ad uso alimentare, le misure condotte indicano che una quantità trascurabile di cesio 137 è contenuta nelle bacche selvatiche; più rilevanti sono le concentrazioni misurate nei funghi anche se la maggior parte dei valori rilevati sono risultati inferiori al livello indicato nella Raccomandazione Europea 2003/274.


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