martedì 6 giugno 2017

Fave e piselli: buoni, sani e poco costosi

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Ogni anno, questa stagione ci offre due preziosissimi alleati della salute, le fave ed i piselli. Seppur presenti tutto l’anno secchi, in primavera è bene prediligere il prodotto fresco e sceglierlo bene osservando i baccelli che non presentino ammaccature e che non abbiano le estremità raggrinzite o secche per essere sicuri di avere un prodotto fresco (attenzione gran parte del prodotto in vendita proviene dalla Cina).
Prima di entrare nello specifico delle caratteristiche di ciascuno dei due legumi è doverosa una premessa che riguarda entrambi: abbinati ai cereali, sia le fave che i piselli sono un ottimo sostituto delle proteine ad elevato valore biologico tipiche del regno animale (carne, pesce, uova).


Fave ricche di fibra e di ferro
Le fave garantiscono un ottimo apporto di ferro e altri minerali e una notevole quantità di vitamine; quasi irrilevante la presenza di grassi, questa caratteristica fa di questo legume un alimento ipocalorico, circa 70 calorie per cento grammi (fave fresche), oltre che sano.
L’acqua e le fibre aiutano sia la diuresi sia la motilità intestinale, in una classifica dei 10 prodotti con il maggior contenuto di fibre, al numero uno si posiziona l’orzo perlato con 9,2 per 100 grammi di prodotto, le fave con 7,3 e i piselli con 6,4.
Tra i minerali presenti spicca il Ferro, che come abbiamo scritto in molti post, necessita di vitamina C per essere assorbito, ebbene le fave sono ricche anche di Vitamina C… quindi le possiamo considerare un vero e proprio integratore naturale, ricordiamoci però che la cottura danneggia gran parte delle vitamine quindi il suggerimento potrebbe essere di mangiare le fave, sbucciate e crude, oppure abbinare alle fave cotte un alimento ricco di vitamina C.
Le fave presentano anche una controindicazione gravissima, legata a una malattia che non a caso viene detta comunemente Favismo,  si tratta di una patologia correlata al deficit di un enzima, il G6PD (glucosio 6 fosato deidrogenasi): le persone che presentano questa caratteristica possono andare incontro a varie conseguenze anche gravi, come l’anemia emolitica.
Le fave sono sempre più richieste da quando si è diffusa una notizia apparentemente miracolosa: le fave sono una fonte di levodopa, farmaco d'elezione nella lotta contro il Morbo di Parkinson.
Effettivamente, è stato dimostrato che l'intera pianta di fave contiene levodopa: ciò che si deve tenere in considerazione, è che la quantità di sostanza varia moltissimo da specie a specie, oltre che dai fattori ambientali. Non ci sono studi attendibili sull'effetto della levodopa contenuta nelle fave nel trattamento del Parkinson. Tuttavia, sta di fatto che alcuni pazienti malati di questa patologia hanno ottenuto buoni risultati in seguito al consumo frequente e regolare di fave. Alcuni autori sono fiduciosi e speranzosi: essi ritengono, infatti, che i semi non contengano solamente levodopa, ma anche altre sostanze in grado di potenziarne l'effetto.
La Scienza non riesce ancora a dimostrare qual è il motivo per cui solo alcuni pazienti rispondano in modo positivo ad un’alimentazione ricca di fave; per altri, infatti, l'effetto è vano.

Piselli, i legumi più digeribili
Sono con le lenticchie i legumi più antichi. La loro comparsa in Asia medio-orientale si perde nella notte dei tempi, risalendo forse all’ultimo periodo dell’età della pietra. Semi di piselli risalenti al 5.550 a.C. sono stati ritrovati in Turchia negli scavi di Halicat, ne sono stati ritrovati altresì nelle tombe dei Faraoni d’Egitto e nelle omeriche rovine di Troia.
Conosciamoli meglio dal punto di vista nutrizionale: modesto  apporto calorico: 80 kcal/100g del prodotto fresco, che nel secco diventano 282kcal; privi di colesterolo; privi di glutine; più dolci rispetto agli altri legumi perché contengono una maggior quantità di zuccheri semplici; minore concentrazione di amido rispetto ad altri legumi, e quindi più digeribili; buon apporto di fibre solubili, senz’altro utili per i problemi di transito intestinale e di stitichezza, e con la loro permanenza nello stomaco, tendono a stabilizzare la glicemia; secondo alcuni studi si ritiene possano contribuire a ridurre il livello del colesterolo nel sangue;  ricchi di tutte le Vitamine del gruppo B, eccetto della B12; sono ricchi della Vitamina E, della Vitamina PP, la niacina (l’acido nicotinico), nonché della Vitamina C che rinvigorisce le difese naturali; dell’organismo; contengono, anche se in modesta quantità, fitoestrogeni, in genere usati per attutire i sintomi della menopausa;  ricchissimi di ferro, di fosforo, che alimenta le cellule nervose e fissa il calcio, di potassio; Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione - INRAN:
I piselli sono una fonte di purine, è consigliabile una certa moderazione nell’uso a quanti hanno problemi di iperuricemia o di gotta.