venerdì 12 maggio 2017

Fragole, un regalo di primavera

Come si fa a non amare le fragole?
Maggio è il mese giusto per fare il pieno di questo frutto noto già ai tempi dei romani con il nome di Fragaria, consumata soprattutto dai ceti benestanti.
La fragola cresce spontaneamente nei boschi ma può essere coltivata. Cresce bene sia in vaso che per terra e preferisce i climi temperati.
Questo frutto, quando non è coltivato in un ambiente chiuso o concimato con prodotti chimici, è un concentrato di proprietà curative: è diuretico, astringente depurativo e tonico.
Cinque fragole contengono il quantitativo di Vitamina C pari a quello di un’arancia, vitmina C che, come sappiamo bene, è indispensabile nell’assorbimento del ferro.
Nello specifico sono ricche di fibre, contengono pochi carboidrati, e assicurano un elevato apporto di Vitamina A, C, Calcio, Ferro, Potassio, Sodio, Magnesio.



Qualche consiglio quando acquistiamo le fragole
devono essere sode, di un rosso uniforme. Nel caso presenti parti bianche o verde chiaro, significa che la fragola è ancora acerba. Se l’acquistiamo in vaschetta è bene controllare che non ci siano esemplari ammaccati o ammuffiti.
Fare attenzione al picciolo, che deve essere ancora attaccato al frutto. Inoltre se il colore della fragola è rosso scuro vuol dire che è piuttosto matura e quindi va consumata in brevissimo tempo.
Come conservarle
Le fragole sono facilmente deperibili, quindi vanno tenute in frigorifero, nello scomparto meno freddo, per 2-3 giorni al massimo, poste su vassoi di cartone o lasciate nel cestino in cui sono state acquistare, in modo che circoli l’aria. Evitare di lavarle o di eliminarne il picciolo se non si è intenzionati a consumarle subito.
Come trattarle
Dopo aver lavato velocemente le fragole, togliere la rosetta di foglie, senza strapparla, ma con un movimento di torsione; evitare di tenerle a bagno; se si vuole pulirle più accuratamente, aggiungere all’acqua del limone.
Ricordiamoci di condirle solo all’ultimo minuto altrimenti cuociono e diventano molli.

Dovremmo imparare a mangiare più frutta e verdura, un consiglio che continua ad essere al centro delle linee guida alimentari internazionali,  ma come la mettiamo con i residui di pesticidi presenti sulle fragole?
Le fragole, purtroppo, risultano essere tra i frutti con il più elevato residuo di pesticidi (come pure le mele e l’uva). Nel caso delle fragole perché crescono rasoterra, quindi più esposte all’attacco di parassiti o animali come lumache e insetti. 
Il rischio di residui di pesticidi può variare da un Paese di coltivazione all'altro, come possiamo rileggere nell’articolo sull’allevamento del pesce, vi sono Paesi anche in Europa che utilizzano ancora prodotti veramente pericolosi.
Secondo le organizzazioni dei consumatori oltre che gli istituti di ricerca i prodotti alimentari bio, generalmente, rientrano nelle categorie a basso rischio per quanto riguarda i residui di pesticidi.
L'Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) di recente ha reso noto che quasi tutti i cibi che mangiamo contengono residui di pesticidi, ma a livelli inferiori rispetto alla norma e che con il passare degli anni, la quantità di residui tende a diminuire. I pesticidi nei nostri piatti dunque non supererebbero i limiti di legge. Possiamo stare tranquilli o sarebbe meglio scegliere fragole bio?
Meditate gente, meditate… 

2 commenti:

  1. Noi amiamo le fragole in particolare il piccolo di casa che ha voluto gli facessi anche la torta di compleanno!!!!!
    Kisssssssssssssssssssss

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