Mi è capitato di leggere in questi giorni sulla rete una
comunicazione della Coldiretti relativa all'olio d'oliva Made in Italy e ho
pensato di condividerla con chi ci segue.
Quest'anno le scorte di olio d'oliva extravergine, si arriverà a
fatica a coprire il fabbisogno del primo semestre dell'anno in corso, ciò a
causa del crollo del 38% della produzione in Italia, scesa ad appena 298 milioni
di chili, vicino ai minimi storici di sempre.
Inevitabilmente ciò comporterà un aumento dei prezzi ma anche
del rischio di frodi ed inganni. Vista la scarsità del raccolto, i prezzi alla
Borsa merci di Bari, che è la più rappresentativa a livello nazionale, sono in
significativo aumento - osserva Coldiretti - con un balzo nell’ultima settimana
del 43% per l’extravergine rispetto all’inizio dell’anno.
Chi non ha pensato per tempo ad una scorta, ha ancora qualche
margine di tempo per provvedere, tenete d'occhio alcuni aspetti fondamentali: extravergine,
provenienza, acidità, prezzo, biologico.
Vi invito a rileggere il post sull'olio di oliva dello scorso dicembre.
Le stime produttive classificano l’Italia come secondo
produttore mondiale nel 2016/17 con la Puglia che si conferma essere la
principale regione di produzione nonostante il calo, mentre al secondo posto si
trova la Calabria, con una riduzione della produzione inferiore alla media
nazionale e sul gradino più basso del podio si trova la Sicilia dove il taglio
dovrebbe essere più marcato a causa delle condizioni meteorologiche primaverili
che hanno causato perdite in fioritura.
Guardando agli altri Paesi produttori, viene segnalato il crollo
della produzione in Grecia con circa 240 milioni di chili (-20%) ed in Tunisia
attestata sui 110 milioni di chili (-21%), mentre in Spagna, che si conferma
leader mondiale, si stimano circa 1400 milioni di chili, in linea con l’anno
scorso. In controtendenza la Turchia, che brilla con +33% di produzione, per
190 milioni di chili. Si prevede dunque una produzione mondiale a 2,785
miliardi di chili, in calo del 9%, con conseguenti tensioni sui prezzi.
Mi sembra comunque corretto precisare che non tutto il prodotto
proveniente da altri Paesi è di qualità scarsa o pessima, ma sicuramente soggetto
a minori restrizioni e controlli di qualità.
Nessun commento:
Posta un commento