lunedì 30 gennaio 2017

L'olio d'oliva scarseggia: occhio alle truffe!

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Mi è capitato di leggere in questi giorni sulla rete una comunicazione della Coldiretti relativa all'olio d'oliva Made in Italy e ho pensato di condividerla con chi ci segue.
Quest'anno le scorte di olio d'oliva extravergine, si arriverà a fatica a coprire il fabbisogno del primo semestre dell'anno in corso, ciò a causa del crollo del 38% della produzione in Italia, scesa ad appena 298 milioni di chili, vicino ai minimi storici di sempre.


Inevitabilmente ciò comporterà un aumento dei prezzi ma anche del rischio di frodi ed inganni. Vista la scarsità del raccolto, i prezzi alla Borsa merci di Bari, che è la più rappresentativa a livello nazionale, sono in significativo aumento - osserva Coldiretti - con un balzo nell’ultima settimana del 43% per l’extravergine rispetto all’inizio dell’anno.
Chi non ha pensato per tempo ad una scorta, ha ancora qualche margine di tempo per provvedere, tenete d'occhio alcuni aspetti fondamentali: extravergine, provenienza, acidità, prezzo, biologico.
Vi invito a rileggere il post sull'olio di oliva dello scorso dicembre.

Le stime produttive classificano l’Italia come secondo produttore mondiale nel 2016/17 con la Puglia che si conferma essere la principale regione di produzione nonostante il calo, mentre al secondo posto si trova la Calabria, con una riduzione della produzione inferiore alla media nazionale e sul gradino più basso del podio si trova la Sicilia dove il taglio dovrebbe essere più marcato a causa delle condizioni meteorologiche primaverili che hanno causato perdite in fioritura.
Guardando agli altri Paesi produttori, viene segnalato il crollo della produzione in Grecia con circa 240 milioni di chili (-20%) ed in Tunisia attestata sui 110 milioni di chili (-21%), mentre in Spagna, che si conferma leader mondiale, si stimano circa 1400 milioni di chili, in linea con l’anno scorso. In controtendenza la Turchia, che brilla con +33% di produzione, per 190 milioni di chili. Si prevede dunque una produzione mondiale a 2,785 miliardi di chili, in calo del 9%, con conseguenti tensioni sui prezzi.
Mi sembra comunque corretto precisare che non tutto il prodotto proveniente da altri Paesi è di qualità scarsa o pessima, ma sicuramente soggetto a minori restrizioni e controlli di qualità.

sabato 21 gennaio 2017

Il buongiorno inizia col succo di limone

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Siamo spesso portati a pensare a quanto bene facciano gli agrumi ed in particolare i limoni nel proteggerci dalle malattie stagionali, ma in realtà sono davvero molte di più le proprietà di questo frutto originario dell’Asia, importato dagli arabi nel bacino mediterraneo già quasi mille anni fa.
I benefici del limone sono dati principalmente dall’acido citrico, limonene, pinene, Vitamina C (100 gr di frutto fresco ne contengono quasi 50 mg), vitamina A, B, PP, fosforo, calcio, rame, manganese e zuccheri


Il limone ha proprietà depurative e disintossicanti.
Alcune componenti del limone inoltre, facilitano la formazione di carbonato di potassio, dall’effetto alcalinizzante e utile contro l’acidità gastrica.
Il limone essendo ricco di vitamina C migliora l'assorbimento del ferro da parte dell'organismo. Il ferro è importante affinché il sistema immunitario funzioni in modo corretto. I limoni inoltre riducono la quantità di muco prodotta nel nostro corpo.
Che il limone faccia bene lo sappiamo da molto tempo, ma solo negli ultimi anni innumerevoli studi scientifici hanno potuto dimostrare quali sono i meccanismi con cui questo prezioso agrume ci protegge da svariate affezioni addirittura dal cancro.
«La ricerca ha evidenziato per questo frutto un ruolo speciale nella prevenzione, sebbene nessun alimento da solo possa essere uno scudo efficace se non viene inserito in una dieta e in uno stile di vita salutari» Umberto Veronesi.

Vediamo insieme come…
Il limone contiene delle molecole antiossidanti (flavonoidi e limonoidi) che come abbiamo scritto in più occasioni, sono un’arma straordinaria per combattere i radicali liberi. I radicali liberi possono alterare la struttura delle membrane cellulari e del materiale genetico (Dna) e quindi aprire la strada ai processi di formazione della neoplasia.
Ma non basta, una ricerca pubblicata sulla rivista “Current cancer drug targets”, attribuirebbe al limone anche la capacità di rallentare il processo di duplicazione delle cellule tumorali.
E ancora, di limitare il processo infiammatorio cronico, che a sua volta è spesso alla base della trasformazione neoplastica dei tessuti.
Riassumendo i meccanismi d’azione del limone relativamente alla patologia neoplastica sono tre:
1.    combatte i radicali liberi
2.    rallenta la duplicazione delle cellule tumorali
3.    combatte l’infiammazione cronica

Da non sottovalutere è inoltre il potere alcalinizzante del limone
I limoni sono tra gli alimenti più alcalinizzanti. L'acido citrico in essi contenuto infatti non crea acidità nel corpo, una volta metabolizzato. Acido citrico e vitamina C contribuiscono a ridurre i livelli di acidità del sangue, bere acqua e limone regolarmente aiuta ad evitare l’acidosi nell'organismo.


Ma quanto succo di limone bisognerebbe bere?
La spremuta di un limone al giorno, eccezionale al mattino con dell’acqua calda,  qualche goccia di miele e perché no, una grattugiata di zenzero.

venerdì 13 gennaio 2017

Il Pesce che nutre il nostro cervello

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Che i grassi del pesce fossero protettivi nei confronti del cuore lo si sa tempo, ma ora vi sono studi che dimostrano quanto questi grassi buoni siano efficaci sia nello sviluppo che nella "manutenzione" del cervello.


Protagonisti di questi studi condotti da Michael Crawford, direttore di un importante Istituto di ricerca londinese, sono stati gli omega-3.
Gli omega-3 sono indispensabili per il buon funzionamento delle sinapsi attraverso le quali le cellule nervose comunicano una con l'altra.
Ma quando non c'è omega-3 disponibile perché non introdotto con l'alimentazione, queste cellule utilizzano altri grassi, gli omega-6, presenti in tanti alimenti introdotti massivamente nella nostra dieta negli ultimi 40 anni: olio di soia e tutti i suoi derivati, olio di mais, olio di colza, olio di arachidi. Questi grassi posseggono membrane molto più rigide meno adatte ai bisogni del nostro cervello.
Questa variazione chimica spiegherebbe perdita di memoria, deficit di attenzione, aumento di depressione e schizofrenia.
Oltre ai grassi buoni il nostro cervello necessità anche di un adeguato apporto di vitamine del gruppo B, indispensabili don da prima della nascita (acido folico assunto come integratore in gravidanza). Quindi non facciamoci mancare neppure le verdure a foglia verde.

Gli alimenti più ricchi di omega-3
• Semi di lino, ricchi di un acido grasso fondamentale detto Acido Alfa Linoleico (ALA). Per assumere il giusto quantitativo di Omega 3 quotidianamente dovreste consumarne almeno 2 cucchiai.
Semi di chia, una delle fonti vegetali primarie di Omega 3.
Salmone. Questo pesce, insieme a sardine, gamberi, granchi e ostriche, possiede notevoli quantità di acidigrassi e in più, è ricco di Omega 6, proteine, vitamine e minerali. L’ideale consumarne anche 2 o 3 porzioni a settimana.
Olio di pesce. Anche le pillole a base di olio di pesce possiedono Omega 3, ma sono consigliate in ultima istanza, ovvero, nel caso non si riesca ad assumere il giusto quantitativo di questi grassi naturalmente nella dieta.
Noci. La frutta secca è inoltre una delle fonti principali di nutrienti, fibre, proteine e ferro. Le noci forniscono un apporto importante di omega 3, contenendo anche bassi livelli di colesterolo.
Semi di soia. Molti prodotti a base di soia, come il latte possono offrire il giusto apporto di Omega 3, ne è sufficiente anche un bicchiere al giorno, ma attenzione contiene anche omega 6, quindi non esagerare.                       
Uova. Ottime a colazione, oppure come pasto completo se accompagnato con verdure e pane integrale, sono un’ottima fonte di proteine e Omega 3             
Cavolfiore, ma anche cavolini di bruxelles. Questi ortaggi sono considerati tra i più ricchi di Omega 3 e di altri nutrienti essenziali come il potassio, il magnesio e la niacina che aiutano a mantenere in salute il cuore e i vasi sanguigni. 
Spinaci. Una tazza di spinaci sbollentati in acqua è sufficiente per il fabbisogno quotidiano di acidi grassi, sono poveri di calorie e ricche di minerali e ferro.