lunedì 20 giugno 2016

Quando antiparassitari e pesticidi abbondano

Nello scorso post abbiamo visto quali sono i vegetali meno“contaminati”, oggi vi propongo un elenco meno nobile, sono i vegetali sui quali con maggior frequenza si trovano più inquinanti chimici…parola di Legambiente!


Mela In cima alla classifica di questo studio condotto nel 2011, troviamo come sempre il frutto più consumato: le mele, classificatesi seconde nel 2009 e quarte nel 2010. Più di 40 pesticidi differenti sono stati rilevati sulle mele, poiché tale frutto è altamente soggetto a funghi e insetti; antiparassitari si trovano anche nel succo di mele e salsa di mele. Il problema è che i pesticidi si depositano quasi completamente proprio sulla buccia, costringendo il consumatore a toglierla. Ma così facendo si elimina anche la sua componente più nutriente. Quindi per le mele è decisamente meglio scegliere BIO, cosimangiamo anche la buccia.
Sedano: Secondo in classifica il sedano. Il Test USDA ha trovato più di 60 pesticidi diversi in quest’ortaggio. 
Fragole: Terze proprio loro, le amatissime fragole. Come sul sedano, anche su esse troviamo quasi 60 pesticidi differenti, mentre qualcuno in meno su quelle congelate.
Pesche: Quarte le pesche dove sono stati trovati più di 60 pesticidi; ma molti meno sulle pesche in scatola. 
Spinaci: Amati da Braccio di ferro e odiati dai bambini, gli spinaci guidano la categoria “a foglia verde”, con quasi 50 pesticidi diversi.
Albicocche: Sulle Albicocche sono stati trovati 33 pesticidi.
Uva: L’uva importata può avere più di 30 pesticidi. L’uva passa, seppur di meno, pure contiene un alto numero di pesticidi.
Peperone: I peperoni dolci, in tutte le sue varietà di colori, contengono quasi 50 pesticidi differenti.
Patate: La patata contiene più di 35. Patate dolci offrono una deliziosa alternativa con meno possibilità di residui di antiparassitari.
Mirtillo: Sui mirtilli sono stati trovati 50 pesticidi; quelli congelati sono meno contaminati.
Lattuga: Più di 50 pesticidi sono stati trovati sulla lattuga.
Cavolo: Sebbene il cavolo sia conosciuto come un vegetale più resistente a parassiti e malattie, negli ultimi due anni è stato trovato con elevate quantità di residui di antiparassitari. 

Pesticidi nel piatto 2012 secondo Legambiente
Elaborato sulla base di dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e uffici pubblici regionali competenti, esso consente di fornire informazioni in merito ai residui di fitofarmaci presenti nei prodotti ortofrutticoli e derivati in commercio sul territorio nazionale.
Sebbene ad una prima lettura si evince una riduzione graduale nell’uso di sostanze chimiche per la produzione agroalimentare, si osserva anche un impiego simultaneo di più molecole chimiche nello stesso campione.
Manca, infatti, a proposito del multi residuo una regolamentazione specifica che provveda a monitorare i prodotti ortofrutticoli, pur essendoci maggiori controlli di sostanze attive utilizzate nella produzione di formulati e l’armonizzazione europea di limiti massimi di residuo consentito.

“Tra i prodotti maggiormente danneggiati dal multi residuo figurano i vini, l’uva, le mele, le arance e le pere; tra i residui più rintracciati si osserva la presenza di sostanze potenzialmente pericolose come l’insetticida clorpirifos, noto per la sua capacità di interferire con il sistema endocrino, il fungicida captano, potenzialmente cancerogeno e l’insetticida Fosmet, responsabile del danneggiamento di popolazioni di api”.
presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza,

Cosa fare per difendersi? Il biologico è sicuramente una scelta preferenziale, ma anche qui – come per quanto riguarda i cibi non biologici – con massima attenzione alla provenienza degli alimenti, alla reputazione dei produttori, selezionando qualità e sostenibilità, oltre che il prezzo: diventare consumatori attivi e consapevoli, perché un’altra via non c’è.

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