Nello scorso post abbiamo visto quali sono i vegetali meno“contaminati”, oggi vi propongo un elenco meno nobile, sono i vegetali sui
quali con maggior frequenza si trovano più inquinanti chimici…parola di
Legambiente!
Mela In cima alla
classifica di questo studio condotto nel 2011, troviamo come sempre il frutto
più consumato: le mele, classificatesi seconde nel 2009 e quarte nel 2010. Più
di 40 pesticidi differenti sono stati rilevati sulle mele, poiché tale frutto è
altamente soggetto a funghi e insetti; antiparassitari si trovano anche nel
succo di mele e salsa di mele. Il problema è che i pesticidi si depositano
quasi completamente proprio sulla buccia, costringendo il consumatore a
toglierla. Ma così facendo si elimina anche la sua componente più
nutriente. Quindi per le mele è decisamente meglio scegliere BIO, cosimangiamo anche la buccia.
Sedano: Secondo in
classifica il sedano. Il Test USDA ha trovato più di 60 pesticidi diversi in quest’ortaggio.
Fragole: Terze
proprio loro, le amatissime fragole. Come sul sedano, anche su esse troviamo
quasi 60 pesticidi differenti, mentre qualcuno in meno su quelle
congelate.
Pesche: Quarte le
pesche dove sono stati trovati più di 60 pesticidi; ma molti meno sulle pesche
in scatola.
Spinaci: Amati da
Braccio di ferro e odiati dai bambini, gli spinaci guidano la categoria “a
foglia verde”, con quasi 50 pesticidi diversi.
Albicocche: Sulle
Albicocche sono stati trovati 33 pesticidi.
Uva: L’uva
importata può avere più di 30 pesticidi. L’uva passa, seppur di meno, pure contiene un alto numero di
pesticidi.
Peperone: I peperoni
dolci, in tutte le sue varietà di colori, contengono quasi 50 pesticidi
differenti.
Patate: La patata
contiene più di 35. Patate dolci offrono una deliziosa alternativa con meno
possibilità di residui di antiparassitari.
Mirtillo: Sui mirtilli
sono stati trovati 50 pesticidi; quelli congelati sono meno contaminati.
Lattuga: Più di 50
pesticidi sono stati trovati sulla lattuga.
Cavolo: Sebbene il
cavolo sia conosciuto come un vegetale più resistente a parassiti e malattie,
negli ultimi due anni è stato trovato con elevate quantità di residui di
antiparassitari.
Pesticidi nel piatto 2012 secondo Legambiente
Elaborato
sulla base di dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e uffici pubblici
regionali competenti, esso consente di fornire informazioni in merito ai residui
di fitofarmaci presenti nei prodotti ortofrutticoli e derivati in commercio
sul territorio nazionale.
Sebbene ad
una prima lettura si evince una riduzione graduale nell’uso di sostanze
chimiche per la produzione agroalimentare, si osserva anche un impiego simultaneo
di più molecole chimiche nello stesso campione.
Manca,
infatti, a proposito del multi residuo una regolamentazione specifica
che provveda a monitorare i prodotti ortofrutticoli, pur essendoci maggiori
controlli di sostanze attive utilizzate nella produzione di formulati e
l’armonizzazione europea di limiti massimi di residuo consentito.
“Tra i prodotti maggiormente danneggiati dal multi residuo
figurano i vini, l’uva, le mele, le arance e le pere; tra i residui più
rintracciati si osserva la presenza di sostanze potenzialmente pericolose come
l’insetticida clorpirifos, noto per la sua capacità di interferire con
il sistema endocrino, il fungicida captano, potenzialmente cancerogeno e
l’insetticida Fosmet, responsabile del danneggiamento di popolazioni di api”.
presidente
nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza,
Cosa fare per
difendersi? Il biologico è sicuramente una scelta preferenziale, ma
anche qui – come per quanto riguarda i cibi non biologici – con massima
attenzione alla provenienza degli alimenti, alla reputazione dei
produttori, selezionando qualità e sostenibilità, oltre che il prezzo: diventare
consumatori attivi e consapevoli, perché un’altra via non c’è.
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