La bella stagione, che speriamo cominci al più presto, porta con
sé frutta e verdura colorata e
ricchissima di oligoelementi estremamente benefici, evidentemente la natura ci
dice che questa è la stagione in cui dobbiamo farne il pieno, ma siamo sicuri che
quello che mangiamo sia davvero sano?
Purtroppo come ben sappiamo tutti, frutta e verdura sono
generalmente soggetti ad un utilizzo importante di prodotti chimici, abbiamo
già parlato del Glifosate in un vecchio post, in questo e nel prossimo post mi soffermerei sulla frutta e la
verdura maggiormente trattate e quella su cui si trovano le minori tracce di
prodotti chimici. Piccolo contributo, che può tornare utile quando facciamo la
spesa.
Per non abbatterci troppo comincerei con i prodotti meno
“contaminati” dai pesticidi, ovvero i vegetali sui quali sono state rinvenute
il minor numero di sostante chimiche:
- primo classificato, le cipolle,
- secondo il mais dolce
- e terzo l’ananas.
- A seguire troviamo l’avocado,
- gli asparagi,
- i piselli ,
- il mango,
- la melanzana,
- il melone,
- il kiwi,
- penultimo il cavolo
- e infine l’anguria!
Le cipolle, non essendo molto
minacciate dai parassiti richiedono anche una minore irrorazione con i pesticidi;
l‘avocado, ha la buccia spessa
che protegge il frutto dall’accumulo di pesticidi
il mais dolce, pur richiedendo
molto fertilizzante per crescere incredibilmente non accumula su di sé il
prodotto;
l’ananas, è da consumare
eliminando la buccia che fa da barriera naturale contro eventuali sostanze
tossiche;
il mango, è protetto anch’esso
dalla presenza di potenziali pesticidi grazie alla sua buccia dura;
gli asparagi crescono senza grosso
dispendio di sostanze chimiche;
i piselli dolci, tendono
a presentare un residuo di pesticidi davvero minimo;
i kiwi, la caratteristica
peluria presente sulla buccia trattiene le sostanze esterne impedendo che
filtrino all’interno;
il cavolo, è un super-alimento
che non necessita di una grande irrorazione per poter crescere;
la melanzana, è un ortaggio
poco contaminato grazie anche alla spessa pelle che lo riveste;
la papaya, anch’essa è
protetta dalla sua pelle esterna per cui si consiglia un semplice risciacquo
del frutto prima di consumarlo;
l’anguria, la dura scorza che
l’avvolge sostituisce una notevole barriera naturale contro l’accesso di agenti
esterni;
i broccoli, non richiedono un
grande uso di pesticidi;
i pomodori, nonostante fossero
stati inclusi nello studio del 2008, tra i più “contaminati”, sembrano adesso
essere considerati più puliti anche se non è ben chiaro quale cambiamento sia
avvenuto;
le patate dolci, è un
super-alimento ricco di vitamina A e betacarotene, risulta tra i meno
“contaminati” dai pesticidi.
Nel prossimo post vedremo quali invece sono i più “contaminati”… vi aspetto!
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