lunedì 13 giugno 2016

Pesticidi: frutta e verdura meno "contaminata"

La bella stagione, che speriamo cominci al più presto, porta con sé frutta e verdura  colorata e ricchissima di oligoelementi estremamente benefici, evidentemente la natura ci dice che questa è la stagione in cui dobbiamo farne il pieno, ma siamo sicuri che quello che mangiamo sia davvero sano?
Purtroppo come ben sappiamo tutti, frutta e verdura sono generalmente soggetti ad un utilizzo importante di prodotti chimici, abbiamo già parlato del Glifosate in un vecchio post, in questo e nel prossimo post mi soffermerei sulla frutta e la verdura maggiormente trattate e quella su cui si trovano le minori tracce di prodotti chimici. Piccolo contributo, che può tornare utile quando facciamo la spesa.



Per non abbatterci troppo comincerei con i prodotti meno “contaminati” dai pesticidi, ovvero i vegetali sui quali sono state rinvenute il minor numero di sostante chimiche:
  1. primo classificato, le cipolle,
  2. secondo il mais dolce
  3. e terzo l’ananas.
  4. A seguire troviamo l’avocado,
  5. gli asparagi,
  6. i piselli ,
  7. il mango,
  8. la melanzana,
  9. il melone,
  10. il kiwi,
  11. penultimo il cavolo
  12. e infine l’anguria!

Le cipolle, non essendo molto minacciate dai parassiti richiedono anche una minore irrorazione con i pesticidi;
l‘avocado, ha la buccia spessa che protegge il frutto dall’accumulo di pesticidi
il mais dolce, pur richiedendo molto fertilizzante per crescere incredibilmente non accumula su di sé il prodotto;
l’ananas, è da consumare eliminando la buccia che fa da barriera naturale contro eventuali sostanze tossiche;
il mango, è protetto anch’esso dalla presenza di potenziali pesticidi grazie alla sua buccia dura;
gli  asparagi crescono senza grosso dispendio di sostanze chimiche;
i piselli dolci, tendono a presentare un residuo di pesticidi davvero minimo;
i kiwi, la caratteristica peluria presente sulla buccia trattiene le sostanze esterne impedendo che filtrino all’interno;
il cavolo, è un super-alimento che non necessita di una grande irrorazione per poter crescere;
la melanzana, è un ortaggio poco contaminato grazie anche alla spessa pelle che lo riveste;
la papaya, anch’essa è protetta dalla sua pelle esterna per cui si consiglia un semplice risciacquo del frutto prima di consumarlo;
l’anguria, la dura scorza che l’avvolge sostituisce una notevole barriera naturale contro l’accesso di agenti esterni;
i broccoli, non richiedono un grande uso di pesticidi;
i pomodori, nonostante fossero stati inclusi nello studio del 2008, tra i più “contaminati”, sembrano adesso essere considerati più puliti anche se non è ben chiaro quale cambiamento sia avvenuto;
le patate dolci, è un super-alimento ricco di vitamina A e betacarotene, risulta tra i meno “contaminati” dai pesticidi.

Nel prossimo post vedremo quali invece sono i più “contaminati”… vi aspetto!

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