Ecco finalmente arrivate le
ciliegie! Un frutto di cui esistono molte varietà.
Le ciliegie appartengono alla
famiglia delle Rosacee. Tra le più note,
la Mora di Vignola, la ciliegia Ferrovia, tipicamente pugliese,
grossa e polposa. Il periodo di maturazione varia secondo la qualità; quasi
tutte, comunque, sono pronte per essere mangiate tra maggio e giugno. Le
ciliegie vanno staccate dall’albero solo quando sono giunte a maturazione
poiché una volta raccolte non maturano più. L’Europa è
il primo produttore mondiale di ciliegie e l’Italia si attesta come secondo
produttore europeo dopo la Polonia.
Sono buone e belle, ma fanno anche
bene? Direi di sì, come del resto quasi tutto quello che ci offre la
natura.
Contengono un buon quantitativo di vitamine A e C e oligoelementi importanti, con particolare riferimento a rame, zinco,
manganese e cobalto, oltre che ai più comuni magnesio,
potassio e fosforo.
Ma vediamole più nel dettaglio…
Le ciliegie sono ricche di sostanze antiossidanti, come tutti i
frutti rossi, quindi aiutano a contrastare l’invecchiamento naturale delle
cellule.
Ricche d’acqua e dunque idratanti e diuretiche e apportano 38 calorie ogni 100 grammi; sazianti grazie alle fibre solubili di cui
sono composte.
Contengono melatonina, un ormone prodotto dalla ghiandola
pineale, un antiossidante stabile che può attraversare la barriera cerebrale e
alleviare l’irritabilità, neurosi, ed emicrania ed è responsabile della
regolazione del ciclo sonno veglia nei mammiferi e quindi coinvolta
nell’insonnia.
Le ciliegie sono ricche di levulosio, uno zucchero a basso indice
glicemico, che quindi viene assorbito più gradualmente dall’organismo ed è
ben tollerato anche dalle persone diabetiche.
Le ciliegie contengono acido malico,
una sostanza in grado di stimolare l’attività del fegato; sono depurative, drenanti e disintossicanti.
Secondo uno studio del Western Human Nutrition Research Center di
Davis, in California, le ciliegie sarebbero in grado di svolgere un’azione antinfiammatoria e antidolorifica
a vantaggio delle articolazioni, grazie alla presenza flavonoidi antinfiammatori (in particolare, antocianine) che si
sono dimostrati efficaci nel contenere i sintomi dell'artrosi, la progressiva
degenerazione delle cartilagini articolari. Più in generale le ciliegie sono un
alleato in diverse forme di artrite.
Ho trovato una ricerca americana
del 2012 che attribuisce alle ciliegie una spiccata protezione nei confronti
degli attacchi di artrite gottosa, caratterizzata
dall'accumulo di acido urico nel sangue e dalla formazione di depositi dei sali
di quest'acido (gli urati) nelle cartilagini, nei tendini, nelle articolazioni
e nei tessuti confinanti, con conseguenti infiammazione e dolori intensi.
Le ciliegie contengono caroteni e stimolano la produzione di
collagene, due sostanze che favoriscono benessere e bellezza della pelle.
Le ciliegie hanno proprietà lassative e, nei bambini
sotto i tre anni d’età, andrebbero assunte in piccolissime quantità perché, nei
più piccoli, possono essere causa di diarrea.
Ciliegia, meglio biologica?
Quello che ho scoperto leggendo
numerose pubblicazioni e ricerche a questo riguardo è che la ciliegia non
appartiene ai frutti/ortaggi considerati maggiormente
esposti alle sostanze chimiche in fase di coltivazione, ma non appartiene
neppure a quei frutti/ortaggi considerati i meno “contaminati” dai pesticidi.
Quindi, usiamo il buon senso: laviamole molto bene soprattutto se non sono
biologiche e assicuriamoci sempre che siano di provenienza italiana. Se
sono di buona qualità, le ciliegie, ahimè non possono costare poco!
Ed ora chiudo con una curiosità,
nella mitologia greca, il ciliegio era
la pianta sacra a Venere. Da qui, un’antica credenza popolare secondo cui
le ciliegie portano fortuna agli innamorati e, dunque, le dichiarazioni
d’amore fatte sotto un ciliegio garantirebbero un legame forte e duraturo.
Nessun commento:
Posta un commento