venerdì 15 aprile 2016

Lo zucchero che fa male al cuore

La scorsa settimana approfondendo le ricerche relative al ruolo del burro nell’ipercolesterolemia, mi sono imbattuta in alcuni interessanti studi che ho pensato di condividere con voi. Ve ne riporto una sintesi in parole semplici.
Una ricerca della Emory University che è stata condotta su più di 6000 statunitensi per sette anni dimostra una correlazione statisticamente significativa tra zuccheri aggiunti e livelli di lipidi nel sangue.

La ricerca è importante perché è la prima a esaminare l’associazione tra il consumo di zuccheri aggiunti (non di quelli della frutta) e i livelli di colesterolo e trigliceridi.
Altri studi sui carboidrati in genere vengono pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, queste le conclusioni dello studio, in cui viene ribadita l’importanza dell’indice e del carico glicemici: sostituire i grassi saturi con carboidrati a basso indice glicemico è associato a un rischio più basso di infarto al miocardio.
Quindi potremmo sintetizzare affermando che tutto ruota intorno all’insulina. Tra i suoi ruoli, ci sono la formazione di trigliceridi a partire dai carboidrati, l’accumulo di grassi nel tessuto adiposo, la produzione di colesterolo endogeno.

Come possiamo controllare la produzione di insulina da parte del nostro pancreas?
Più carboidrati raffinati mangiamo, più insulina entra in circolo e maggiori saranno gli effetti sul livello di lipidi nel sangue. 

Il ruolo dei carboidrati ad alto indice glicemico nel rischio cardiovascolare è stato illustrato bene anche da un noto ricercatore israeliano, Michael Shechter della Tel Aviv University, il primo a studiare nel dettaglio il loro effetto sull’endotelio  (ovvero il rivestimento interno delle arterie, delle vene e del cuore), considerato da molti il punto di partenza della malattia cardiovascolare.

Da cosa dovremmo tenerci alla larga?
pane bianco, patatine fritte e bevande zuccherate, preparati da forno industriali ricchi di zuccheri

Quali sono gli carboidrati a basso indice glicemico?
Quelli che favoriscono un lento assorbimento degli zuccheri nel sangue, tutti i prodotti di origine integrale, quindi cereali, pane e pasta rigorosamente integrale, biscotti integrali poco dolci o addolciti con malto d’orzo o malto di riso, frutta come fragole, prugne pere e mele.
Ricordiamoci sempre che gli alimenti ricchi di fibre rallentano ulteriormente l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, mantenendo la glicemia a livelli regolari.

Biscotti sbriciolosi di Monica… per non rinunciare al gusto
85 gr fiocchi d’avena
60 gr farina di cocco
40 gr nocciole spellate
40 gr mandorle
1 cucchiaio malto d’orzo o di riso (oppure 40 gr di zucchero integrale)
1 cucchiaino lievito per dolci
40 gr olio di girasole
50 gr uvetta senza paraffina
acqua q.b.
pizzico di sale

Polverizzare nel robot: nocciole, mandorle, fiocchi d’avena, cocco, lievito e sale.
Aggiungere olio, malto e acqua per formare un impasto morbido lavorabile con le mani, unire l’uvetta precedentemente ammollata in acqua e mescolare.
Scaldare il forno a 180°, formare delle palline e adagiarle su carta da forno appiattendole.
Cuocere per 15/20 min e poi lasciare raffreddare.

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