sabato 30 aprile 2016

Centenari in salute

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Un paio di mesi fa, sulla stampa internazionale sono stati pubblicati numerosi articoli riferiti ai popoli centenari, io ho preferito aspettare un po’ prima di parlarne, anche per avere il tempo di leggermi le ricerche a cui quegli articoli facevano riferimento.
Ora sono pronta a riassumervi quanto può essere utile a chi sta inseguendo il mito dell’eterna giovinezza…a ciascuno le proprie considerazioni!
Vediamo insieme le abitudini che sono risultate comuni a questi popoli così longevi, (Ogliastra in Sardegna,  Okinawa in Giappone, Loma Linda in California, Ikaria un’Isola Greca, Nicoya in Costa Rica)
Tutti i centenari hanno seguito per tutta la vita una semplice dieta ricca di frutta, verdura e  grandi quantità di legumi; pochi grassi, carne e zucchero raffinato. 


Hanno preferito il latte di capra al latte vaccino, bevuto alcol moderatamente (uno o due bicchieri di vino al giorno), consumato  alimenti come carne e formaggio solo cinque volte al mese e  anche meno.
Molte delle verdure e frutti che consumavano erano stati coltivati da loro stessi (quindi sana attività fisica quotidiana) e quasi esclusivamente di stagione, pochissima era la frutta o verdura  fuori stagione che questi centenari avevano mangiato in tutta la vita.
Ecco un elenco più specifico degli alimenti preferiti da questi popoli longevi:
Sardegna – pane, verdure, piccole quantità di vino e formaggio di capra, pochissima carne
Okinawa – patate dolci, prodotti di soia fermentati, riso, verdure
Loma Linda – frutta fresca, farina d’avena, insalate, cibi vegetariani
Ikaria – ortaggi e legumi, vino, tisane, piccole quantità di carne
Nicoyans – tortillas di mais, fagioli, frutta, alcuni prodotti di origine animale (pollo e uova)

La maggior parte dei centenari studiati aveva goduto della compagnia di una rete solidale di amici e familiari e nessuno di loro viveva da solo, o in case di cura (particolare di rilevante importanza l’essere al centro di una comunità e soprattutto della famiglia soprattutto in età avanzata, come dispensatori di consigli).

Tutte quattro le aree appartengono a climi caldi, che sembrerebbe possano promuovere un atteggiamento più rilassato verso la vita.
I centenari studiati hanno sempre avuto una regolare esposizione al sole (teniamo conto che la maggior parte dei centenari coltivava la terra). 
Hanno ricevuto grandi quantità di vitamina D naturale che, migliora l’umore e il sonno, migliora la salute delle ossa e degli occhi. 
Secondo Dan Buettner (giornalista curioso ed amante della cucina che si è impegnato a ricercare una dieta votata alla longevità, sana e ispirata ai piani alimentari dei luoghi più longevi del mondo). “La maggior parte di noi ha la possibilità di vivere bene nei nostri primi anni ’90 e in gran parte, senza malattia cronica. I centenari evidenziano, che l’aspettativa di vita della persona media potrebbe aumentare di 10-12 anni, grazie all’adozione di uno stile di vita che somigli a quello dei popoli centenari".

sabato 23 aprile 2016

Asparagi che passione!

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Dedico il post di oggi ad un ortaggio della primavera, l’asparago.
Cominciamo col dire che ne esistono in natura diverse varietà, le più conosciute sono l’asparago verde e quello bianco, ma anche rosa e viola. Un’altra differenza degna di nota è tra l'asparago coltivato e l'asparago selvatico conosciuto anche come asparagina.


Tra le varietà più rinomate, l'asparago bianco di Bassano, l'asparago bianco di Cimadolmo, l'asparago bianco di Padova e l'asparago bianco di Rivoli Veronese . In Lombardia troviamo l’asparago rosa di Mezzago simbolo della biodiversità agroalimentare lombarda.
E poi ancora l'asparago verde di Altedo, caratteristico della provincia di Bologna, l'asparago verde amaro Montine, prodotto nella laguna a nord di Venezia, infine l'asparago violetto di Albenga, una varietà tanto dolce da poter essere consumata cruda, e l'asparago violetto di Cilavegna, (provincia di Pavia) a cui viene dedicata una sagra la prima domenica di maggio.

Dal punto di vista nutrizionale, l’asparago è ricco di vitamine, in particolar modo di vitamina C, anche se come ben sappiamo, la cottura comporta la dispersione di buona parte di questa vitamina. Ricco di acido folico e vitamina A. Tra i sali minerali: sodio e soprattutto potassio.
Un consiglio, proviamo ad aggiungere qualche cima tenera e carnosa cruda alle nostro insalate miste.
Le sue proprietà
L’asparago fluidifica il sangue e stimola le ghiandole surrenali, è diuretico grazie alla presenza dell’asparagina, un aminoacido che costituisce un diuretico naturale, quindi particolarmente utile per chi soffre di ritenzione idrica o ipertensione.
L’asparago contiene rutina appartenente alla famiglia della vitamina P «bioflavonoidi», principi che svolgono un’importante funzione protettiva nei confronti dei vasi sanguigni.
Ricco di glutatione, utile a favorire la depurazione  dell'organismo, migliorando la sua capacità di liberarsi di sostanze dannose.
Vi sono studi che attribuiscono all’abbinamento dell’acido folico con la vitamina B12 una protezione dai disturbi che potrebbero affliggere la sfera cognitiva con l'avanzamento dell'età.
eccesso. Per concludere, l’asparago contiene inulina, una fonte ideale di nutrimento per la flora batterica, con particolare riferimento ai Lactobacilli; supporta la digestione ed è considerato un vero e proprio antinfiammatorio naturale.
Qualche attenzione…
L’asparago contiene ossalati che possono rallentare l’assorbimento del calcio. Ed essendo ricco di purine e acido urico, è da mangiare con parsimonia nei casi di artrite, nelle infiammazioni della vescica, dei reni, delle vie biliari.

venerdì 15 aprile 2016

Lo zucchero che fa male al cuore

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La scorsa settimana approfondendo le ricerche relative al ruolo del burro nell’ipercolesterolemia, mi sono imbattuta in alcuni interessanti studi che ho pensato di condividere con voi. Ve ne riporto una sintesi in parole semplici.
Una ricerca della Emory University che è stata condotta su più di 6000 statunitensi per sette anni dimostra una correlazione statisticamente significativa tra zuccheri aggiunti e livelli di lipidi nel sangue.

La ricerca è importante perché è la prima a esaminare l’associazione tra il consumo di zuccheri aggiunti (non di quelli della frutta) e i livelli di colesterolo e trigliceridi.
Altri studi sui carboidrati in genere vengono pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, queste le conclusioni dello studio, in cui viene ribadita l’importanza dell’indice e del carico glicemici: sostituire i grassi saturi con carboidrati a basso indice glicemico è associato a un rischio più basso di infarto al miocardio.
Quindi potremmo sintetizzare affermando che tutto ruota intorno all’insulina. Tra i suoi ruoli, ci sono la formazione di trigliceridi a partire dai carboidrati, l’accumulo di grassi nel tessuto adiposo, la produzione di colesterolo endogeno.

Come possiamo controllare la produzione di insulina da parte del nostro pancreas?
Più carboidrati raffinati mangiamo, più insulina entra in circolo e maggiori saranno gli effetti sul livello di lipidi nel sangue. 

Il ruolo dei carboidrati ad alto indice glicemico nel rischio cardiovascolare è stato illustrato bene anche da un noto ricercatore israeliano, Michael Shechter della Tel Aviv University, il primo a studiare nel dettaglio il loro effetto sull’endotelio  (ovvero il rivestimento interno delle arterie, delle vene e del cuore), considerato da molti il punto di partenza della malattia cardiovascolare.

Da cosa dovremmo tenerci alla larga?
pane bianco, patatine fritte e bevande zuccherate, preparati da forno industriali ricchi di zuccheri

Quali sono gli carboidrati a basso indice glicemico?
Quelli che favoriscono un lento assorbimento degli zuccheri nel sangue, tutti i prodotti di origine integrale, quindi cereali, pane e pasta rigorosamente integrale, biscotti integrali poco dolci o addolciti con malto d’orzo o malto di riso, frutta come fragole, prugne pere e mele.
Ricordiamoci sempre che gli alimenti ricchi di fibre rallentano ulteriormente l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, mantenendo la glicemia a livelli regolari.

Biscotti sbriciolosi di Monica… per non rinunciare al gusto
85 gr fiocchi d’avena
60 gr farina di cocco
40 gr nocciole spellate
40 gr mandorle
1 cucchiaio malto d’orzo o di riso (oppure 40 gr di zucchero integrale)
1 cucchiaino lievito per dolci
40 gr olio di girasole
50 gr uvetta senza paraffina
acqua q.b.
pizzico di sale

Polverizzare nel robot: nocciole, mandorle, fiocchi d’avena, cocco, lievito e sale.
Aggiungere olio, malto e acqua per formare un impasto morbido lavorabile con le mani, unire l’uvetta precedentemente ammollata in acqua e mescolare.
Scaldare il forno a 180°, formare delle palline e adagiarle su carta da forno appiattendole.
Cuocere per 15/20 min e poi lasciare raffreddare.

venerdì 8 aprile 2016

Taleggio, vino, asparagi, piante officinali… ce n’è per tutti i gusti in giro per il nord Italia

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“ORTOGIARDINOVINO & DISPENSA”
8, 9 e 10 aprile Costigliole d’Asti 
appuntamento primaverile, con un ricco programma di eventi per celebrare le fioriture, i prodotti della terra della Valle Tanaro e la preziosa eno-gastronomia locale, ed eccellenze dell’agroalimentare.
Attraverso degustazioni di vini e piatti tipici, arricchiti da tanti appuntamenti di animazione, Street Food dedicato a tutti i visitatori.

 “CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA”
l’11, 12 e 13 aprile 2016 Parma (Palacassa, Fiere di Parma)

La più importante, longeva e internazionale competizione mondiale dei pizzaioli. Il Campionato Mondiale della Pizza ha attraversato 25 anni della nostra recente storia, interpretando cambiamenti radicali e piccole rivoluzioni che hanno influenzato il nostro stile di vita, compresa la pizza e i pizzaioli.

“PERCORSO DI… VINO”
domenica 10 aprile 2016, a Codevilla
ore 10.00, presso Azienda Agricola "Montelio", in Via D. Mazza 1
passeggiata storico natualistica con degustazione in abbinamento a prodotti e specialità tipiche del luogo e gioco enoico in cantina.
Dal centro abitato di Codevilla e si effettuerà un percorso ad anello che salirà al borgo di Mondondone, tra panorami mozzafiato, alle vigne del Montelio. Lungo il percorso, guide locali forniranno spiegazioni sulla natura e sulla storia del territorio.

"PASSEGGIATA DIDATTICA SULLE ERBE"
domenica 17 aprile 2016, ore 14,30 presso Agriturismo Chiericoni a Rivanazzano Terme, PV 
con degustazione ed istruzioni di cucina.
Il territorio dell'Oltrepò Pavese, infatti, è uno dei più ricchi di erbe selvatiche commestibili e quest'abbondanza trova riscontro anche nelle numerose ricette locali della tradizione contadina. 
L'obiettivo, quindi, dopo anni di oblio, è riscoprire e apprezzare il loro valore nutritivo e salutistico. 
Si gusterà e si imparerà a raccogliere e cucinare le erbe locali commestibili e reperibili in natura, grazie all'aiuto di due esperti naturalisti che illustreranno le tecniche di ricerca e raccolta e le caratteristiche delle varie erbe selvatiche commestibili.

"L’OLIO EVO INCONTRA LA LAGUNA”
Sabato 23 aprile Casoni della Fogolana, di Conche di Codevigo.
Un complesso di edifici ecosostenibili di nuova costruzione, posti tra una campagna infinita e l'immensa distesa della laguna veneta, sito Unesco eletto a patrimonio dell'umanità. 
Appuntamento per, presso I Casoni della Fogolana Per info: 
3460183423
info@associazionelacortedeimiracoli.it

“MANGIA E CAMMINA”
lunedì 25 aprile a Ceretti TO
La Pro Loco di Ceretti, con il patrocinio del Comune di Front, organizza per, "Mangia e Cammina 2016", una passeggiata enogastronomica non competitiva di 8 km sui sentieri di Front, nel Cerettese.
prolococeretti@libero.it
La passeggiata di "Mangia e Cammina" prevede circa due ore e trenta di camminata effettiva, con tratte di venti minuti, alternate a soste di 20 minuti, nei punti tappa e degustazione, intrattenimenti.
Slogan della manifestazione è "per salvare la natura devi viverla", proprio perché l'intento dell'iniziativa è valorizzare i paesaggi, le specialità gastronomiche e i vini, gustandoli direttamente sul luogo.

“WEEK END STRABIOLOGICO”
dal 23 al 25 aprile Villa Loredan, a Stra, nella Riviera del Brenta.
Giunge alla XVI edizione, come di consueto, nello splendido contesto di Villa Stra.Tema centrale di quest'anno è la conservazione del cibo nella storia dell'uomo, attraverso gli elementi naturali Sole, Sale, Fuoco e Vento.
Nel corso del weekend, oltre al ricco mercatino che propone una rassegna di prodotti biologici, tipici e tradizionali, salutistici e di artigianato naturale, si susseguiranno anche incontri culturali e gastronomici, spettacoli e laboratori aperti per bambini e adulti.
Il tema in questione sarà trattato anche attraverso una mostra, un corso di cucina naturale e macrobiotica, degustazioni e presentazioni di prodotti curate da Veneto a Tavola, in collaborazione con la Condotta da Slow Food della Riviera del Brenta e da aziende del settore.

 “FESTA DELL’ASPARAGO DI TRIBANO”
Da venerdì 29 aprile a domenica 15 maggio a Tribano PD
33 esima edizione, la Festa dell'Asparago di Tribano, presso l'Area Festeggiamenti allestita in Via G. Deledda. 
Tutte le sere di venerdì 29 e sabato 30 aprile, domenica 1, sabato 7, domenica 8, sabato 14 e domenica 15 maggio, dalle ore 19.00, sarà possibile cenare con menù a base di asparagi, presso lo stand gastronomico allestito; inoltre, si proporranno anche carne alla brace e tante altre specialità del territorio e prodotti tipici.

“9^ EDIZIONE DELLA FIERA DEL TALEGGIO”
Domenica 8 maggio 2016 a Ballabio, Lecco
Riscoprire i formaggi della Valsassina nei luoghi storici di produzione, con degustazioni e abbinamenti a prodotti tipici locali.
A Ballabio la produzione artigianale del formaggio è una tradizione antica e radicata che oggi rivive ogni anno grazie alla Fiera dedicata ad uno dei formaggi più buoni al mondo!
Nelle strade dello splendido paesino all'imbocco della Valsassina, dalle 9:00 alle 11:00, potrai degustare le più incredibili ricette a base di Taleggio.

martedì 5 aprile 2016

Il burro torna sulle tavole dei salutisti… ma con moderazione

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Nelle mie ricerche quotidiane ho trovato un articolo pubblicato sul British Medical Journal, firmato dal cardiologo Aseem Malhotra dedicato al ruolo dei grassi saturi nelle patologie cardiovascolari, lui in realtà si esprimeva così “è arrivato il momento di dire basta al mito dei grassi saturi nelle malattie cardiache”…vuol forse dire che possiamo tornare a spalmare burro su pane, pasta, con gli spinaci e la marmellata?
Effettivamente non sono pochi i ricercatori che stanno “riabilitando” i grassi saturi di origine animale, ma cosa ci sarà di effettivamente fondato in queste nuove pubblicazioni?
Sempre Aseem Malhotra, sostiene che i veri colpevoli delle patologie cardiovascolari vanno ricercati tra gli alimenti altamente processati dell’industria alimentare: i grassi idrogenati, il sale, gli zuccheri.
Gli zuccheri in particolare sono alla base della sindrome metabolica, quel quadro di sintomi, dall’obesità alla glicemia alta, che comporta un alto rischio per il cuore (vedi nostro post sull'indiceglicemico).


Secondo uno studio dell’Università di Cambridge il burro è ricco di vitamina A, D, K ed E, che insieme al selenio sono essenziali per il sistema nervoso e immunitario; Anche il Time ha recentemente “riabilitato” il burro, dedicandoli una copertina: “Mangiate il burro”.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità la principale causa di ipercolesterolemia, ovvero l’eccesso di colesterolo resta un’alimentazione troppo ricca di grassi saturi, tra cui il burro.

In attesa che sia fatta un po’ di chiarezza, vediamo insieme le caratteristiche nutrizionali del burro.
Il burro come tutti sappiamo si ottiene dalla lavorazione della crema ricavata dal latte o dal siero di vacca.
Contiene: circa l’84% di grassi, circa il 16% di acqua, proteine di elevato valore biologico 0,4-0,8% e lattosio 0,5-1%.
La frazione grassa comprende anche fosfolipidi, steroli e colesterolo, considerate che in 100 g di burro ci sono circa 250 mg di colesterolo. Il burro è fonte di vitamine liposolubili, oltre ai sali minerali, di calcio, di selenio e di fosforo. Ogni 100 gr. di burro corrispondono a 717calorie.
Anche dal punto di vista tecnologico il burro è un buon alimento, viene ottenuto solamente con procedimenti fisici, senza l’impiego di additivi e conservanti.
Il burro è facilmente digeribile soprattutto se consumato crudo.

Volendo tirare le somme tra le tante autorevoli opinioni a riguardo, potremmo dire che non è necessario bandirlo totalmente dalle nostre tavole, ma nel rispetto dei principi della sana dieta mediterranea impiegarlo una o due volte alla settimana, lasciando invece all’olio extravergine d’oliva lo scettro del “principe” della tavola.
In ogni caso anche nella scelta del burro si deve fare un ragionamento sulla qualità del prodotto.  Quando è di ottima qualità il burro si riconosce anche dall’aspetto e dal profumo: compatto, lucido e di colore leggermente tendente al giallo se prodotto in estate, più chiaro se prodotto in inverno.
Assicuriamoci sempre che sia un burro italiano e, se poi lo scegliamo di montagna e biologico, penso che lo possiamo mangiare anche una volta in più!
Come sempre le “parole chiave” restano: qualità e moderazione.
Secondo lo chef Oldani, il burro resta il protagonista nelle prime colazioni con pane e marmellata, nelle mantecature, per saltare in padella gli ortaggi di stagione, come asparagi, biete e spinaci.  


Personalmente ve lo consiglio sul crostino di “pane della salute” con un filetto di acciuga.