Oggi
parliamo di un prodotto alimentare che fino a poco tempo fa era
"nascosto" tra gli ingredienti
di tanti preparati alimentari (veniva riportato un generico olii vegetali), ma
che finalmente possiamo leggere con chiarezza sulle etichette, l'olio di palma.
Quest’olio,
spessissimo utilizzato nei prodotti dolciari
e nelle merendine in modo
particolare, quindi rivolti principalmente
ai bambini, è da tempo oggetto
di dibattito, in quanto non si capisce
quanto faccia bene o male alla nostra salute.
Due
settimane fa l'Istituto Superiore di Sanita si è espresso in merito sostenendo che
Il problema dell’olio di palma è la grande
quantità di grassi saturi che fornisce all’organismo, sottolineando
inoltre, che a fare più attenzione devono essere proprio i bambini tra i 3 e i
10 anni: quelli cioè che consumano più merendine, preparati assai ricchi di
olio di palma!
Magari
non tutti sanno che l'olio di palma è l'olio vegetale più usato al mondo, non
solo in prodotti alimentari, ma anche nel settore cosmetico, energetico,
farmaceutico e persino nella produzione di mangimi. Quest’olio deriva da una
pianta coltivata principalmente in Malesia e Indonesia. Si tratta di una
coltivazione che rende molto, per cui il raccolto su una certa superficie di
terreno dà più olio rispetto ad esempio alla soia o al girasole che
richiederebbero più spazio.
Ed ora vediamolo un po’ più da
vicino…
L’olio di palma è composto per:
quasi il 50% da acidi grassi
saturi, con una netta
prevalenza dell’acido palmitico;
il 39% da acidi grassi monoinsaturi come l’acido
oleico;
l'11% da acidi grassi polinsaturi come l’acido
linoleico;
meno dell'1% da elementi
biologicamente attivi come carotenoidi (precursori della vitamina
A), tocoferoli (antiossidanti
biologici), steroli (utili nel
controllo del colesterolo), squalene, (una
sostanza organica che protegge la pelle dall’invecchiamento e dai radicali
liberi), coenzima
Q 10 (potentissimo ruolo antiossidante),
fosfolipidi, (i fosfolipidi sono
importanti anche nei processi di coagulazione del sangue, nella risposta
infiammatoria, nella costituzione della mielina e della bile). Peccato che
questi elementi biologicamente attivi questi vengono in gran parte
persi con la raffinazione.
L’olio di palma dal punto di
vista nutrizionale è meglio dei grassi idrogenati, prima molto usati nell'industria
alimentare, è privo di colesterolo, ma contiene una quantità di acidi grassi
saturi molto elevata (come il burro), rispetto ad altri oli. Quindi i rischio
per cuore ed arterie esiste comunque. Inoltre essendo così abbondantemente
distribuito in innumerevoli preparati alimentari, il rischio di un assunzione
di grandi quantità nel corso della
giornata è facilissimo.
3 tipologie di olio di palma: quello rosso vergine, quello
più giallo (raffinato) e infine l’olio di palmisto ovvero quello estratto dai semi della palma.
Tra questi 3 prodotti c’è molta differenza in termini di salute. Quello rosso è senz’altro piu sano, ma il comune olio di palma
che si trova in biscotti e merendine è l’olio raffinato se non, peggio
ancora, il palmisto. Quest’ultimo in
particolare è ancora più ricco di
grassi saturi (85%).
So
bene di rivolgermi ad un pubblico sensibile, che molto probabilmente legge con
atteggiamento critico le etichette e scarta, tendenzialmente, tutto quello che
non contiene olio extravergine d’oliva. Non è certo mia intenzione creare
allarmismo, ma solo tenere comunque sempre alta l’attenzione, non
dimenticandoci che “siamo quello che mangiamo”.
Leggendo
tutto il possibile in questi giorni mi sono fatta l’idea che sicuramente c’è di
meglio dell’olio di palma, ma c’è anche di peggio, ma che meglio
dell’olio exrtravergine d’oliva non c’è niente, anche se non è
facile da trovare come ingrediente nei prodotti preparati.
In ogni caso, ricordiamoci
di non superare mai un totale del 10% di assunzione giornaliera di grassi
saturi (quindi burro, strutto,
alimenti di origine animali e, ovviamente, olio di palma).
Un’alternativa a biscotti,
merendine e snack del supermercato c’è ed è quella di preparare biscottti, pane
e torte in casa, scegliendo noi stessi con cura gli ingredienti.
In ogni caso più che il
mio suggerimento vi consiglio di seguire quello del professor Franco Berrino,
oncologo:
"Quando andate al supermercato andateci sempre accompagnati
dalla vostra bisnonna (immaginatevela se non l'avete più) e tutto quello che la
vostra bisnonna non riconosce come cibo... non compratelo.
Leggendo l'etichetta se ci sono sostanze che lei non capisce...
non compratelo.
Se ci sono più di 5 ingredienti... non compratelo.
Se c'è scritto che fa bene alla salute... non compratelo".
Per
concludere una nota che riguarda l’ambiente e quindi la sostenibilità, con
questi ritmi tutte le foreste indonesiane saranno distrutte entro qualche
decennio e con loro andranno perduti biodiversità e servizi eco-sistemici
cruciali per la sopravvivenza delle popolazioni locali e per gli equilibri del
nostro pianeta. La distruzione delle foreste concorre a peggiorare il
cambiamento climatico perché i suoli deforestati liberano enormi quantità di gas
serra che, a livello globale, contribuiscono quasi come l’intero settore dei
trasporti.
Alcuni
noti marchi hanno firmato la petizione "Stop olio di palma"
promettendo di eliminare questo grasso dai loro prodotti: Coop, Esselunga,
Carrefour, Iper, Despar, Primia con i marchi Basko, Poli, Tigros e Iperal,
Crai, Ikea, Ld Market, Picard, MD discount e U2…anche noi possiamo fare la
nostra parte.
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