lunedì 11 gennaio 2016

Le dolci e sane “radici amare”

Per questo post ho preso spunto dal suggerimento di una mia cara amica, Cristina, nonché socia fondatrice del nostro GAS.
Cristina mi ha invitata a parlare dei benefici delle radici amare, allora mi sono documentata per proporvi qualcosa in più di quanto facilmente reperibile in internet.


Le radici amare o “scorzabianca” prodotto di punta dell’agricoltura di Soncino, sono considerate da sempre come un elisir di lunga vita, e già questo mi è sembrato un incipit più che valido per proseguire nella ricerca e per voi, penso, proseguire nella lettura.
Le radici amare aiutano a disintossicare l’organismo, migliorano la funzionalità intestinale, attivando nel colon umano, la crescita di batteri "bifidus", la cui presenza acidifica l'ambiente intestinale tramite la produzione di acidi lattico; l'abbassamento conseguente del "ph" impedisce la preliferazione di altri batteri potenzialmente patogeni che causano fermentazione e gas; Le radici amare stimolano la produzione di bile, hanno azione antiacida, ipoglicemizzante e diuretica.
La nostra scorzabianca ha molte similitudini con il ben più costoso daikon giapponese, anch'esso un toccasana per la salute e con riconosciuta azione brucia grassi.
La scorzabianca appartiene alla famiglia delle composite, contiene cellulosa lignina, emicellulosa, pectina, la cui mancanza è responsabile di diversi disturbi intestinali intestinali, detti “da civilizzazione”.
Le calorie sono modeste, ne fornisce solo 15 per 100 grammi.
E’ ricca di vitamine, attraverso la funzione clorofilliana delle foglie, produce una miscela di glucosio, fruttosio e saccarosio che si trasferiscono nelle radici dove vengono immagazzinati sotto forma di inulina, lo zucchero tollerato dai diabetici.

100 grammi di sostanza "edibile" di radice contengono:
- vitamina B1 = mg 4
- vitamina B2 = mg 4
- vitamina B6 = mg 18
- vitamina C = mg 12
- fosforo = mg 76
- potassio = mg 40
- magnesio = mg 23
- sodio = mg 5
- acido nicotinico = mg 2
- ferro = mg 1,5

Certo, il nome “radici amare” non invoglia molti alla sperimentazione in cucina, tuttavia il sapore non è così pungente come ci si aspetta, in alcuni casi l’amaro scompare quasi del tutto con la cottura,  io le trovo decisamente gradevoli soprattutto nelle ricette che vi propongo qui sotto.

Come preparare le radici amare:
Vanno innanzitutto pelate con un pelapatate, tagliate a metà o in tocchetti per farle entrare per tutta la loro lunghezza nella pentola, poi basta farle bollire per un’oretta a fuoco moderato in acqua non salata. Quando saranno pronte, scolarle, lasciarle raffreddare e servirle condite con olio e una grattuggiata di pepe, spruzzarle con del succo di limone evita che si scuriscano.

Oppure:
Radici gratinate
Raschiare, affettare e lessare in acqua salata con aceto bianco o limone. Cuocere al dente, scolare e comporre in pirofila imburrata.
Aggiungere della fontina o altro formaggio filante e mettere in forno per 15-20 minuti.

Radici sott'olio
Raschiare, tagliare a pezzetti.
Far bollire acqua salata ed aceto bianco in parti uguali; mettere le radici nell'acqua bollente e lasciare per 4-5 minuti.
Scolare e mettere ad asciugare su un panno.
Riporte in vasetti di vetro e coprirle con olio di oliva, aggiungere a piacere aglio, pepe, alloro e basilico.
Si possono gustare anche dopo alcuni mesi.

Radici in bagna cauda
Lessare le radici, quindi condirle con la bagna cauda.
Ingredienti per la bagna cauda: 2 hg. di filetti d'acciuga, 1 capo d'aglio, olio d'oliva extravergine.
Tritare finemente aglio e acciughe; quindi aggiungere olio e mettere su fuoco lento rimestando continuamente fino a cottura ultimata (circa 2 ore).

Scorzanera all'acciuga
Scaldare le radici in acqua bollente, scolare e disporle in un'isalatiera.
Condire con un pò di sale.
Dissalare e diliscare le acciughe. Far scaldare gr. 80 d'olio d'oliva extravergine, quindi unire i filetti d'acciughe spezzettati e farli sciogliere. Unire ½ dei capperi tritati e ½ interi, 2 cucchiai d'aceto, fare bollire e spegnere.
Con la salsa ottenuta condire le verdure e quindi servirla.

Prendiamo l’abitudine di introdurle nella nostra dieta una volta a settimana, daremo un aiuto alla nostra salute!

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