giovedì 31 dicembre 2015

Un piatto di lenticchie e buon 2016!

Piatto d’eccellenza del capodanno italiano sono le lenticchie, sarà forse per la fama di legumi portafortuna?  
Le lenticchie, infatti simboleggiavano già ricchezza e prosperità nell’antica tradizione romana;  era infatti abitudine presso gli antichi romani, cedere in dono una piccola borsa di cuoio contenente lenticchie come gesto bene augurante, con l’augurio che le lenticchie potessero trasformarsi in monete.
Nella cultura ebraica le lenticchie simboleggiano invece il ciclo vitale e il loro uso è per questo legato alle cerimonie funebri.



Veniamo ora a qualche informazione di carattere nutrizionale, le lenticchie sono ricche di proteine vegetali e, come gli altri legumi, danno un apporto di aminoacidi che abbinati agli aminoacidi contenuti nei cereali ci permettono di ottenere proteine ad elevato valore biologico (vedi link fagioli) ma senza grassi di origine animale. Contengono inoltre buone quantità di fosforo, di calcio, di potassio, di ferro e di niacina, chiamata anche vitamina B3 o PP (la cui carenza, un tempo, era sinonimo di pellagra e il cui quadro clinico veniva chiamato «delle tre D»: demenza, dermatite e diarrea)

Le lenticchie come gli altri legumi, vanno consumate cotte, poiché a crudo il prodotto non è digeribile a causa della presenza di fattori antidigestivi che vengono distrutti dal calore.
Quando è possibile, è opportuno scegliere le lenticchie secche, rispetto a quelle in scatola, perché sono più ricche di principi nutritivi e prive di conservanti. Indubbiamente ricorrere alle lenticchie in scatola è più pratico, ma è anche importante ricordare che cuocere questo legume è veramente poco impegnativo: le lenticchie vanno mantenute in ammollo per 4 ore circa, fino ad un massimo di 12,  (generalmente è indicato sulla confezione). Un’importante accortezza da non trascurare è quella di dosare bene l’acqua quando si cucinano, in modo da evitare la perdita di vitamine e preziosi sali minerali. Per questo motivo è opportuno usare una quantità d’acqua adeguata, l’acqua deve coprire abbondantemente le lenticchie fino a ricoprirle tutte. L’ideale sarebbe poterle tenere sul fuoco lento, per circa mezz’ora o poco più, ricordiamoci inoltre di salare le lenticchie solo una volta completata la cottura.

Le lenticchie sono ottime passate al passaverdure, cotte con un buon soffritto a base di porri o semplicemente unite a un sugo di pomodori e pancetta affumicata.

Proviamo a sperimentare questa ricetta che non sembra affatto complicata e potrebbe essere una’alternativa al tradizionale abbinamento con il cotechino.

Ingredienti:
• 2 cipolle 
• 2 tazze di lenticchie cotte e scolate
• 200 g di pane integrale grattugiato
• 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
• 3 ciuffetti di timo fresco 
• noce moscata
• 1 cucchiaio di miso 
• 1 cucchiaio di tahin (crema di sesamo)
• 3 ciuffetti di prezzemolo

Tritate le cipolle e fatele imbiondire in padella con un filo di olio extravergine di oliva. Aggiungete dopo circa 10 minuti le foglioline di timo fresco, una grattata di noce moscata, il pane grattugiato, il prezzemolo tritato e le lenticchie accompagnate da una tazza d’acqua tiepida. Fate sobbollire per circa 15 minuti, quindi aggiungete il tahin e mescolate bene. Aggiungete il miso, mescolate ancora e togliete dal fuoco. Passate al passaverdure e disponete il composto in una pirofila. Infornatelo a 200 °C per circa 45-50 minuti.

Buon 2016 a tutti i nostri amici!

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