Piatto d’eccellenza del capodanno
italiano sono le lenticchie, sarà forse
per la fama di legumi portafortuna?
Le lenticchie, infatti
simboleggiavano già ricchezza e prosperità nell’antica tradizione romana; era infatti abitudine presso gli antichi
romani, cedere in dono una piccola borsa di cuoio contenente lenticchie
come gesto bene augurante, con
l’augurio che le lenticchie potessero trasformarsi in monete.
Nella cultura ebraica le lenticchie
simboleggiano invece il ciclo
vitale e il loro uso è per questo legato alle cerimonie funebri.
Veniamo ora a qualche informazione
di carattere nutrizionale, le
lenticchie sono ricche di proteine vegetali
e, come gli altri legumi, danno un apporto di aminoacidi che abbinati agli
aminoacidi contenuti nei cereali ci permettono di ottenere proteine ad elevato
valore biologico (vedi link fagioli) ma senza
grassi di origine animale. Contengono inoltre buone quantità di fosforo, di calcio, di potassio, di
ferro e di niacina, chiamata anche vitamina B3 o PP (la cui carenza, un
tempo, era sinonimo di pellagra e il cui quadro clinico veniva chiamato «delle
tre D»: demenza, dermatite e diarrea)
Le lenticchie come gli altri
legumi, vanno consumate cotte, poiché a crudo il prodotto non è digeribile a
causa della presenza di fattori antidigestivi che vengono distrutti dal calore.
Quando è possibile, è opportuno scegliere le lenticchie secche,
rispetto a quelle in scatola, perché sono più
ricche di principi nutritivi e prive di conservanti. Indubbiamente
ricorrere alle lenticchie in scatola è più pratico, ma è anche importante
ricordare che cuocere questo legume è veramente poco impegnativo: le lenticchie
vanno mantenute in ammollo per 4 ore circa, fino ad un massimo di 12, (generalmente è indicato sulla confezione).
Un’importante accortezza da non trascurare è quella di dosare bene l’acqua
quando si cucinano, in modo da evitare la perdita di vitamine e preziosi sali
minerali. Per questo motivo è opportuno usare una quantità d’acqua adeguata, l’acqua
deve coprire abbondantemente le lenticchie fino a ricoprirle tutte. L’ideale sarebbe
poterle tenere sul fuoco lento, per circa mezz’ora o poco più, ricordiamoci
inoltre di salare le lenticchie solo una volta completata la cottura.
Le lenticchie sono ottime passate al passaverdure, cotte con un
buon soffritto a base di porri o semplicemente unite a un sugo di pomodori e
pancetta affumicata.
Proviamo a sperimentare questa
ricetta che non sembra affatto complicata e potrebbe essere una’alternativa al
tradizionale abbinamento con il cotechino.
Ingredienti:
• 2 cipolle
• 2 tazze di lenticchie cotte e
scolate
• 200 g di pane integrale grattugiato
• 1 cucchiaio di olio extravergine
di oliva
• 3 ciuffetti di timo fresco
• noce
moscata
• 1 cucchiaio di miso
• 1 cucchiaio di tahin (crema
di sesamo)
• 3 ciuffetti di prezzemolo
Tritate le cipolle e fatele
imbiondire in padella con un filo di olio extravergine di oliva. Aggiungete
dopo circa 10 minuti le foglioline di timo fresco, una grattata di noce
moscata, il pane grattugiato, il prezzemolo tritato e le lenticchie accompagnate
da una tazza d’acqua tiepida. Fate sobbollire per circa 15 minuti, quindi
aggiungete il tahin e mescolate bene. Aggiungete il miso, mescolate ancora e
togliete dal fuoco. Passate al passaverdure e disponete il composto in una
pirofila. Infornatelo a 200 °C per circa 45-50 minuti.
Buon 2016 a tutti i nostri amici!
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