giovedì 24 dicembre 2015

Tempo di brindisi!

Natale e capodanno si avvicinano, occasioni in cui non mancheranno i brindisi.

Per sapere qualcosa di più sugli effetti più o meno benefici del vino, vi propongo una breve intervista fatta alla dr.ssa Fernanda Menozzi, Epatologa della Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera di Crema.
Dr.ssa Menozzi, come sa in questo Blog cerchiamo di conoscere sempre meglio ciò che mangiamo e beviamo nella convinzione che una informazione corretta e aggiornata possa aiutarci e guidarci nel fare la spesa.
Oggi con lei parliamo di vino…perché non faccia male è solo una questione di quanto ne beviamo?
“L' alcol bevuto moderatamente non è fonte di pericolo per il nostro organismo. Le linee guida nutrizionali raccomandano per l'uomo l’assunzione massima di 2-3 unità (1 unità un bicchiere piccolo di vino), per le donne 1-2 unità al giorno”.

Quali sono gli organi che più risentono del consumo abituale di grosse quantità di vino, magari anche di scarsa qualità?
“Il fegato è il primo organo che deve metabolizzare l’alcol e quindi è il primo ad essere danneggiato da assunzioni eccessive. Inizialmente il danno comporta il deposito di tessuto grasso nel fegato, negli stadi finali si arriva alla cirrosi con l’insufficienza della funzione epatica. L’alcol ha effetti anche sul cervello riducendo la capacità di attenzione e la memoria, favorendo l’insorgenza della demenza. Riduce le difese immunitarie e favorisce le cardiopatie e le malattie metaboliche come il diabete. Aumenta il rischio di tumore al seno, l’infertilità e l osteoporosi”.

Le donne possono bere quanto gli uomini?
“L'organismo femminile, rispetto al maschile è più vulnerabile agli effetti dell’alcol. La donna ha una massa corporea ridotta rispetto a quella dell’uomo, ha una quantità minore di liquidi corporei e minore efficienza dei meccanismi di metabolizzazione dell’alcol”.

E i giovani…
“Negli ultimi anni è aumentato il numero di adolescenti che consumano alcol e l età di assunzione del primo bicchiere è scesa a 11 -12 anni”.

A questo punto, meglio bere bianco o rosso? O è solo una questione di gusto…
“La differenza tra vino bianco e rosso non è nella qualità dell’uva. In realtà nel vino rosso viene utilizzata anche la buccia dell’acino che contiene resveratrolo, sostanza che fa bene al muscolo cardiaco. Nel vino bianco la buccia è eliminata e quindi si consigliava l’assunzione del rosso ai cardiopatici. Recenti studi dimostrano che non ci sono grandi differenze e che un bicchiere di vino al giorno di qualunque colore sia è cardioprotettivo”.

Grazie dr.ssa Menozzi, e Buon Natale a tutti!

1 commento:

  1. Bene,proprio bene. Il pronunciamento di doctor Fernanda mi ha reso felice...anche il BIANCO può far bene. Essendo tempo di pranzi e cene,provo declinare la lista dei miei vini...non solo per oggi: rose' di Bandol come aperitivo, poi Ribolla gialla e, tanto per accontentare mio cognato, un goccio di rosso (chiamiamolo Chemin de Moscou 14). Chiuderei con le bollicine di Passirano...o giù di li'. Tutto con assoluta moderazione. Buon pranzo. BY Alvin

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