Ultimamente mi è capitato spesso di leggere articoli in cui viene citato il digiuno terapeutico. Tra tutto quello che ho trovato di scientifico a riguardo, ho pensato di proporvi in questo primo post di dicembre, una sintesi di quanto pubblicato da Valter Longo sulla rivista “Cell Stem Cell”. Valter Longo dirige il Longevy Institute dell’Università della California, responsabile anche di un gruppo di ricerca su longevità e cancro (Istituto FIRC oncologia molecolare) di Milano.
Questo ricercatore studia da molti anni i segreti della longevità con particolare riferimento ai rapporti tra età biologica e cancro.
Tra le sue ultime scoperte ha avuto molta risonanza un lavoro piuttosto recente, in cui è stato dimostrato il ruolo del digiuno nell’incidenza del cancro e nella longevità.
“Abbiamo visto che, con periodi di digiuno di un giorno da ripetere ogni 40/60 giorni circa, il sistema immunitario, in un certo senso, si rigenera. Il digiuno spinge infatti l’organismo a risparmiare energia, questa circostanza fa si che, quelle componenti del sistema immunitario invecchiate o non funzionanti alla perfezione, si risveglino o muoiano. Alla fine del digiuno, le difese si sono abbassate, ma non appena si ricomincia ad introdurre energia ovvero si ricomincia ad alimentarsi, il sistema immunitario torna attivo, ma con elementi appena sintetizzati, biologicamente giovani. Questo effetto può essere molto utile per avere difese più capaci di proteggerci anche nei confronti dei tumori”.
Il digiuno terapeutico secondo questo studio è consigliato fino ai 65 anni.
Per oggi mi fermo qui, l’articolo è piuttosto scioccante, merita di essere “metabolizzato” bene, ma lo studio di questo ricercatore va ben oltre, quindi appuntamento alla prossima settimana con la seconda parte.
Tra le sue ultime scoperte ha avuto molta risonanza un lavoro piuttosto recente, in cui è stato dimostrato il ruolo del digiuno nell’incidenza del cancro e nella longevità.
“Abbiamo visto che, con periodi di digiuno di un giorno da ripetere ogni 40/60 giorni circa, il sistema immunitario, in un certo senso, si rigenera. Il digiuno spinge infatti l’organismo a risparmiare energia, questa circostanza fa si che, quelle componenti del sistema immunitario invecchiate o non funzionanti alla perfezione, si risveglino o muoiano. Alla fine del digiuno, le difese si sono abbassate, ma non appena si ricomincia ad introdurre energia ovvero si ricomincia ad alimentarsi, il sistema immunitario torna attivo, ma con elementi appena sintetizzati, biologicamente giovani. Questo effetto può essere molto utile per avere difese più capaci di proteggerci anche nei confronti dei tumori”.
Il digiuno terapeutico secondo questo studio è consigliato fino ai 65 anni.
Per oggi mi fermo qui, l’articolo è piuttosto scioccante, merita di essere “metabolizzato” bene, ma lo studio di questo ricercatore va ben oltre, quindi appuntamento alla prossima settimana con la seconda parte.
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