La scorsa settimana abbiamo parlato di come conservare aglio, cipolle e patate, oggi vorrei dedicare il post alle innumerevoli proprietà dell’aglio bianco e dell’aglio nero.
L’aglio bianco appartiene al gruppo delle piante aromatiche, probabilmente di origine asiatica, ma perfettamente acclimatato nelle nostre regioni temperate.
E’ un eccellente tonico dell’organismo poiché contiene numerose vitamine e sali minerali, ma è soprattutto la presenza dello zolfo che gli dona le caratteristiche più preziose di antisettico, disinfettante e vermifugo. All’aglio è attribuita anche la proprietà di rafforzare in modo naturale il sistema immunitario. Inoltre, ha un’azione detossinante sul fegato e sull’apparato digestivo.
L’aglio nostrano e biologico lo riconosci dagli spicchi piccoli e rugosi, l’ideale sarebbe gustarlo crudo o comunque non troppo cotto.
Qualche consiglio per eliminare il “disturbo” all’alito dopo un pasto con aglio: masticare una foglia di salvia, una fogliolina di menta, un chicco di caffè o dei semini di anice. Oppure eliminare lo spicchio del germoglio verde interno.
Il suo impiego eccessivo può portare odorizzazione dell’alito ma anche della pelle. E a dosi elevate può indurre nausea, vomito e diarrea, quindi, come sempre, consumare senza eccessi!
A questo punto non possiamo non parlare dell’aglio nero che sta cominciando a comparire anche nei nostri supermercati. Personalmente l’ho scoperto da poco, visitando il padiglione coreano all’Expo, (padiglione bellissimo secondo me).
Lo si ottiene facendo fermentare l’aglio, senza l’uso di lieviti e di muffe, con un lungo processo che dura fino a 70 giorni. Durante i quali gli spicchi anneriscono e assumono un sapore dolciastro ma comunque intenso, pur essendo meno pungente dell’aglio bianco e senza il tipico odore e soprattutto sembrerebbe senza “disturbare” l’alito!
Io l’aglio nero l’ho scoperto da poco, ma in realtà è da più di 10 anni che è in commercio, nato in Corea e molto utilizzato nell’estremo Oriente.
Recenti studi attribuiscono all’aglio nero, grazie alla sua fermentazione, proprietà benefiche ancora superiori a quelle dell’aglio bianco, contiene meno allicina rispetto all’aglio bianco, quindi meno funzione antibatterica, ma maggiore capacità antiossidante (per il contenuto di vitamine, selenio e solfuri); più antiossidanti e quindi maggiore protezione per il cuore e maggiore azione antinvecchiamento (meno radicali liberi).
Contiene molto più calcio e fosforo (quest’ultimo è utile all’assorbimento del calcio).
Inoltre contiene un composto solforoso s-allylcycteine (SAC) utile per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue; per finire migliora il metabolismo dello zucchero.
Insomma, l’aglio, che sia bianco o nero, non può mancare nella nostra cucina!
Aglio si coniuga con aioli, mettendoci la dieresi sulla prima i. L'aioli - lo sapete benissimo - è una salsa d'origine ispano-francese che può essere tranquillamente anche di produzione domestica. Basta avere un mortaio (il mixer è bandito), del buon aglio (meglio se DOP), sale grosso e uova. E mettiamoci pure il limone. La lavorazione di questi ingredienti produce un'eccellente salsa da abbinare al pesce lesso. I francesi suggeriscono baccalà e buone patate, pure lesse. Non ho parlato di dosi, non ne ho parlato volutamente. Meglio rimandarvi a un buon prontuario di cucina...tenendo comunque ben presente che l'aioli non si coniuga con il bacio. Mi auguro comunque che qualcuno lo provi e che ne dia risalto sul blog. Bye, Alvin
RispondiEliminaGrazie del suggerimento Alvin! Basta mangiarlo in coppia e anche i baci saranno permessi!
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