domenica 29 novembre 2015

Natale Sotto il Tiglio

2 commenti:
Come ben sapete siamo alla perenne ricerca di prodotti di qualità a km più o meno zero. La preferenza la diamo ai prodotti che più si avvicinano ai criteri di alimentazione sana che ci siamo dati all’inizio di quest’avventura e che vengono prodotti nel nostro territorio; via, via ci allontaniamo dal territorio cremasco, invadiamo province confinanti e anche regioni lontane, ma sempre tenendo saldi i principi di: qualità, filiera corta, azienda piccola o medio piccola, biologica o lotta integrata, etica nella produzione e basso impatto ambientale. Alcuni prodotti li abbiamo trovati ed ora entrano regolarmente nelle nostre case.


Per il Natale ormai prossimo, abbiamo pensato di realizzare dei pacchi regalo personalizzati, utilizzando questi prodotti e confezionandoli con cura, se siete interessati, contattateci via email all'indirizzo info@sottoiltiglio.it o sulla nostra pagina Facebook.

mercoledì 25 novembre 2015

Cavoli… anche a merenda!

2 commenti:
Cavoli nero, cavolo rosso,  verza, broccolo, cavolfiore…tutti appartenenti alla famiglia delle crucifere, tutti ricchi di glucosinolati, oltre 130 sostanze fitochimiche contenenti zolfo (odore di cavolo!).


Alcuni derivati dei glucosinolati si sono dimostrati particolarmente protettivi nei confronti dei tumori.
Questo in sintesi il meccanismo con cui questi preziosi composti agiscono:
  1. inibiscono alcuni enzimi, definiti di fase I, coinvolti nei processi di invecchiamento e mutazione delle cellule, che contribuiscono a trasformare le cellule da sane in tumorali;
  2. stimolano l’azione degli enzimi di fase II, coinvolti nello smaltimento di sostanze cancerogene o tossiche. (Dott.ssa Anna Villarini)
Le sostanze fitochimiche contenute nelle crucifere, come in tutti i vegetali, subiscono l’influenza di alcuni fattori: primo tra tutti la stagionalità poi i tipi di terreno in cui vengono coltivati e ancora come vengono coltivati e conservati, (luce, temperatura, tempo e umidità).
Il consiglio qui è scontato: mangiamoli sempre crucifere di stagione e coltivate in Italia, se poi riusciamo ad acquistare a Km 0, ancora meglio!

250 grammi di uno di questi vegetali lessi contiene oltre il 250% del fabbisogno giornaliero di vitamina A, oltre 50% del fabbisogno quotidiano di vitamina C, il 26% del fabbisogno di calcio, il 12% di ferro e il 10% di vitamina B-6 e magnesio.
Contengono inoltre molta vitamina K, oltre il 100% del fabbisogno quotidiano, oltre all'acido folico alla tiamina (vitamina B1), alla niacina (vitamina PP), all'acido pantotenico (vitamina B5), alla colina (sostanza che lavora a stretto contatto con le vitamine del gruppo B), al fosforo e al potassio.
L'elevata quantità di vitamina K contenuta nei cavoli, migliora l'assorbimento del calcio e ne riduce l'eliminazione attraverso le urine, quindi un aiuto per rinforzare le ossa.

Abbiamo parlato di nitriti e nitrati in un post di qualche settimana fa riferendoci a carni e salumi, aimè i nitrati ed i nitriti sono presenti anche nei vegetali, ma con concentrazioni che variano molto in base a due fattori: il quantitativo di concimi e pesticidi utilizzato per la coltivazione e l’esposizione al sole, tanto è maggiore l’esposizione al sole tanto è minore la quantità di nitriti e nitrati presenti negli ortaggi stessi. Quindi meglio gli ortaggi cresciuti al sole anzichè nelle serre, gli ortaggi estivi anzichè quelli invernali, i vegetali raccolti al tramonto rispetto a quelli raccolti alla mattina.
Purtroppo tutte queste informazioni sull’etichetta dei vegetali non le troviamo, motivo in più per scegliere la filiera corta, conoscere il metodo di coltivazione, la competenza e la passione di chi li coltiva.

lunedì 23 novembre 2015

“Latte di soia”… con moderazione

2 commenti:
Iniziamo la settimana con un post dedicato in particolar modo ad una mia amica, Elena, che un paio d’anni fa mi ha fatto scoprire il “latte di soia”. Come vedete l’ho virgolettato, perche effettivamente chiamarlo latte è improprio, ma è così che la maggior parte di noi lo conosce.
Elena l’alta sera mi ha detto di aver sentito che il “latte di soia” non è poi cosi salutare, ecco cos’ho trovato a riguardo nel web scientifico, partendo comunque sempre dal presupposto che caratterizza questo nostro blog: mangiare sano significa scegliere accuratamente le materie prime di cui nutrirsi, indipendentemente dal tipo di dieta che abbiamo deciso di intraprendere.


La soia è il legume più ricco di proteine (oltre il 40%) che hanno un buon valore biologico in quanto, pur non comprendendo nelle giuste quantità tutti gli aminoacidi essenziali, si avvicinano moltissimo alla qualità delle proteine animali. La soia è molto studiata perché è uno dei cibi con la più alta concentrazione di isoflavoni, di cui i più importanti sono i fitoestrogeni. Questi deboli estrogeni, se consumati in quantità adeguate,  sono in grado di interagire con gli ormoni prodotti dal corpo, svolgendo un’azione preventiva nei confronti del tumore della mammelle, dell’endometriosi, della mastopatia fibrocistica e dei fibromi dell’utero. (Dott.ssa Anna Villarini)

Per quanti sono intolleranti alle proteine del latte vaccino, al lattosio o seguono regimi dietetici privi di proteine e grassi di origine animale, il “latte di soia” - bevanda alimentare completamente vegetale - rappresenta sicuramente una buona alternativa al latte vaccino. 
Si tratta quindi di una bevanda alimentare a base di soia, ottenuta dalla macerazione dei semi di soia gialla in una quantità di acqua pari a circa sei volte il loro peso.

Tra i maggiori pregi del “latte di soia” troviamo: 
  • elevata digeribilità, 
  • niente colesterolo;
  • presenza di lecitina ed acidi grassi polinsaturi, grassi quantitativamente inferiori a quanti presenti nel latte vaccino e di categoria più pregiata (hanno un'effetto protettivo sul sistema cardiovascolare);
  • stessa quantità di proteine del latte vaccino
  • contenuto in Ferro superiore rispetto al latte vaccino, anche se è presente in una forma meno assorbibile.
  • presenza di fitoestrogeni rappresenta un vantaggio per il benessere del sistema cardio-vascolare e un piccolo aiuto nel controllare alcuni tipici disturbi della menopausa.
  • ricco di Vitamina E, aiuta a proteggere le cellule dallo stress ossidativo.

Punto debole:
  • privo di vitamina D e Calcio, che spesso con la vitamina B12 viene aggiunto artificialmente.

Le controindicazioni:
  • alto contenuto di acido fitico, antinutriente che impedisce l'assorbimento di minerali (Ferro, Zinco, Calcio e Magnesio);
  • trattamenti subiti dalla soia, incluse le modificazioni genetiche, possono produrre composti tossici quali la lisinoalanina o cancerogeni come le nitrosammine;
  • alto contenuto di allergeni (per il contenuto di nichel), con rischio anche di contaminazione crociata nei cibi;
  • cautela nel consumo da parte dei bambini, la presenza dei fitoestrogeni, secondo alcuni studi, potrebbe incidere sul loro sviluppo sessuale e sulla loro fertilità quando saranno adulti;
  • alta percentuale di acidi grassi omega 6, nella dieta omega 3 e omega 6 devono essere equilibrati per poter esprimere al meglio i loro benefici sulla salute.
Il  “latte di soia” è uno di quegli alimenti che è bene scegliere di origine biologica, perché senza dubbio più salutare.
"Il 90%  della soia coltivata nel mondo è geneticamente modificata, subisce molti trattamenti chimici, come detto poco prima, e spesso non è prodotta in Italia, quindi con una legislazione in materia di protezione della salute, meno tutelante rispetto a quella del nostro Paese"

Un consiglio: in ogni caso non eccedere con il consumo di soia 
  • per evitare di ostacolare l’assorbimento di importanti micro e macro elementi (Ferro, Zinco, Calcio e Magnesio) evitiamo di bere “latte di soia” in occasione dei pasti principali.
  • va ricordato, per completezza di informazione, che i fitoestrogeni, se assunti in quantità importanti, possono interferire con la funzionalità tiroidea, oltre che ridurre la fertilità sia nell’uomo che nella donna.

Esiste un modo per consumare soia ottenendo solo effetti benefici, consumarla fermentata, come tradizionalmente avviene nei paesi asiatici. Miso, salsa di soia, tempeh, sono tutti alimenti fermentati in modo naturale, e consumati da millenni dalle popolazioni asiatiche senza problemi per la loro salute, anzi, questo processo naturale aumenta il valore nutritivo di questo alimento.

venerdì 20 novembre 2015

Lo zucchero... che serve

Nessun commento:
Per dovere di completezza nelle informazioni che postiamo, ho pensato di concludere la settimana parlando ancora di zuccheri, traendo spunto da quanto pubblicato su  www.quotidianosanità.it Lombardia.
La letteratura scientifica riguardo all’assunzione di zuccheri con l’alimentazione è piuttosto discordante.


L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha recentemente aggiornato le linee guida, raccomandando di limitare il consumo di zuccheri al di sotto del 10% delle calorie totali giornaliere, suggerendo che un’ulteriore riduzione al 5% potrebbe comportare ulteriori benefici per la salute.
La comunità scientifica ha espresso alcune perplessità in relazione a questa decisione.
La NFI - Nutrition Foundation of Italy ha organizzato in questi giorni un confronto sull’argomento, coinvolgendo i principali ricercatori e clinici italiani che si occupano di dietologia, nutrizione, auxologia, psicologia clinica.
Secondo questi esperti, le linee guida dell’OMS focalizzano l’attenzione sul consumo di zuccheri, rischiando di far perdere di vista lo stile di vita nel suo complesso, ma allo stesso tempo, confermano che il consumo moderato di zuccheri è perfettamente compatibile con un’alimentazione corretta e bilanciata.

I livelli medi di consumo degli zuccheri da parte della popolazione italiana non sembrano motivo di allarme, mantenendosi entro i limiti indicati dalle linee guida più recenti, considerando inoltre, che nel nostro Paese un contributo importante alla quota giornaliera di zuccheri viene dalla frutta.

“Nel caso in cui ci sia la necessità di ridurre con determinazione l’apporto calorico, sostituire lo zucchero con un dolcificante a basso potere calorico può essere un’efficace strategia, senza nessun problema a livello di sicurezza per la salute. Negli anni sono state raccolte solide evidenze epidemiologiche che consentono di escludere un’associazione tra dolcificanti non calorici e il rischio di diverse neoplasie comuni”. (Carlo La Vecchia, Epidemiologo del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità Università degli Studi di Milano)

“Usare edulcoranti a basso contenuto calorico non significa che possiamo mangiare di più, ma può aiutare a ridurre il quantitativo di calorie introdotte, quando c’è bisogno di una riduzione dell’apporto calorico”.  
Una delle novità più interessanti in quest’ambito negli ultimi anni è rappresentata dalla stevia, che con un potere calorico minimo, dolcifica naturalmente da 200 a 300 volte più dello zucchero. Inoltre, sembrerebbe avere effetti positivi sul senso di sazietà, sui livelli glicemici e insulinemici post-prandiali e essere anche in grado di influenzare positivamente l’insulinosensibilità”. (Ilenia Grandone, Medico specialista in Scienza dell'Alimentazione presso il Dipartimento di Diabetologia, Dietologia e Nutrizione clinica dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni)

mercoledì 18 novembre 2015

Indice glicemico sotto controllo

Nessun commento:
Lo scorso sabato, in numerose piazze italiane i volontari delle associazioni che riuniscono diabetici, parenti e simpatizzanti, si sono dati appuntamento per sensibilizzare la cittadinanza su controlli e prevenzione del diabete. Una patologia in continua crescita.  Dati recenti dimostrano che in Italia ci sono più di 3 milioni e mezzo di diabetici, numero destinato a superare i 5 milioni entro meno di vent’anni. Il diabete è una malattia cronica, caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue causata da un'alterata quantità o attività dell'insulina (ormone, prodotto dal pancreas, che permette al glucosio di passare dal sangue alle cellule dove il glucosio apporta energia).
Non è di certo mia intenzione parlarvi del diabete, ma solo far conoscere, o ricordare a chi già lo sa, che ci sono dei suggerimenti che riguardano l’alimentazione, che possono:
  1. aiutare il diabetico a tenere la glicemia sotto controllo 
  2. fare un po’ di prevenzione.

Abbassare l'indice glicemico
L’indice glicemico è un parametro che definisce la velocità con cui il glucosio presente nei cibi viene assorbito dal sangue.
Mangiando un alimento ricco di carboidrati, i livelli di glucosio nel sangue aumentano progressivamente, man mano che gli amidi e gli zuccheri vengono digeriti e assorbiti, questo tempo di assorbimento è influenzato da questi fattori:
  • tipo di alimento più o meno ricco di zuccheri (dolciumi, frutta) o amidi (pasta, pane, riso, polenta ecc.)
  • quanta fibra viene ingerita nello stesso pasto (es pane, pasta, riso integrale, oppure verdura,  abbassano il l’indice glicemico).
  • metodi di cottura, (gli spaghetti al dente e non scotti hanno un indice glicemico più basso) o anche raffreddare gli alimenti cucinati, come ad es le patate bollite 
  • presenza di cibi con fibre solubili, capaci di assorbire elevate quantità di acqua, formando nell'intestino una sorta di gel. La fibra solubile: la troviamo nei legumi, frutta fresca, in particolare nella mela soprattutto se la si consuma con la buccia, e poi ancora agrumi, pera, pesca, prugne, avena, carote, patate, frutti di bosco, cipolle.
Ora provo a descrivere sinteticamente cosa avviene nel nostro corpo quando si consuma un pasto ad elevato indice glicemico.
L’incremento veloce dei livelli di glucosio nel sangue determina, da parte del pancreas, la produzione di grandi quantità di insulina; questo meccanismo avviene rapidamente provocando a distanza di due/tre ore dal pasto una riduzione importante del glucosio nel sangue (ipoglicemia) che a sua volta provoca una sensazione di fame oltre che di malessere. A questo punto, se si ingeriscono altri zuccheri per placare la sensazione di fame, viene prodotta una nuova quantità di insulina e così via…
Tutti gli zuccheri che non servono ai tessuti, il nostro organismo tende a “metterli da parte”, sottoforma di grasso, per quando ce ne sarà bisogno.

lunedì 16 novembre 2015

Verdura congelata: buona (quasi) come fresca!

2 commenti:
Bene, come anticipato giovedì, oggi parliamo di verdure fresche da conservare per l’inverno e più esattamente del congelamento domestico, dedicheremo un altro post alla realizzazione di conserve sott’olio e sott’aceto.
Come ben sapete, tutte le settimane un nutrito gruppo di famiglie acquista la cassetta di verdura fresca a km 0 dell’azienda Cattaneo di Santo Stefano. La cassetta contiene solo verdura di stagione, appena colta, quindi per esempio in questo periodo vi troviamo, zucca, cavolfiore, broccoli, catalogna, cavolo nero, cime di rapa, cavolo cappuccio, verza, erbette e ancora qualche pomodoro e qualche melanzana; insomma tanta verdura che solo una famiglia numerosa probabilmente riesce a consumare in una settimana, pur nel rispetto delle indicazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro di consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno.


Fra poche settimane la distribuzione di queste cassette di verdura si fermerà per l’inverno, perché, come dice il titolare dell’azienda Alessandro «i terreni vanno fatti riposare, per essere pronti per l’inizio della primavera».
Ecco allora qualche suggerimento da adottare per conservare la nostra preziosa verdura:

La verdura è facile da congelare e ci permette di riassaporarla nel bel mezzo dell’inverno, un modo semplice ed efficace per sfruttare verdura, ed erbe aromatiche, risparmiando, senza rinunciare alla qualità.
Il processo di congelamento se eseguito correttamente, non distrugge le sostanze nutritive e, anche se la consistenza non sarà proprio la stessa dopo lo scongelamento, il sapore non ne risentirà. Così facendo, continueremo a mangiare sano e sostenere l'economia locale.

Alcune indicazioni per un buon congelamento fatto in casa:
  1. Impiegare solo prodotti freschissimi e congelarli il più presto possibile
  2. Lavare bene la verdura  e asciugarla tutta
  3. Rimuovere nòccioli o semi (es la zucca) e tagliarla in pezzi di dimensioni simili tra loro
  4. Utilizzare solo contenitori adatti alle basse temperature, sacchetti gelo o sotto vuoto ricordando di lasciare un po’ di spazio in più poiché il prodotto aumenterà di volume
  5. Per chi volesse evitare la plastica, ci sono contenitori in vetro adatti al congelamento
  6. Apporre un’etichetta con il contenuto e la data in cui la verdura è stata posta nel freezer
    Al momento dell'uso, scongelare in frigorifero o direttamente in pentola.

Congelamento delle verdure
Non sono adatte al congelamento le verdure con un'alta 
percentuale di acqua e che di solito si consumano crude, come sedano, cetrioli, insalate varie, cipolle. 


Cavolfiore
Eliminare le foglie, suddividere in rosette e lavare bene, poi sbollentare per 3-4 minuti in acqua acidulata con limone o aceto bio (per mantenere il cavolfiore bianco), dopo averle scolate bene e raffreddate, si procede ad un primo congelamento su vassoio, in modo che le rosette non congelino tutte attaccate, una volta congelate possono essere trasferite nei sacchetti appositi, stesso discorso anche per i cavolini di Bruxelles. Si conservano bene per 1 anno.

Verza
Dopo aver eliminato le foglie rovinate, tagliare i cespi in quarti e poi orizzontalmente per facilitare le operazioni di lavaggio. Sbollentare per 3 minuti in acqua acidualata, poi scolarle bene e raffreddarle in acqua corrente per 3 minuti, riempire i sacchetti eliminando più aria possibile. Si conservano bene anche per più di 6 mesi.


Zucchine, peperoni e funghi
Possono essere congelati anche crudi, le zucchine devono essere ben lavate, asciugate e tagliate a fettine di circa 2 cm di spessore; i peperoni lavati, asciugati e ripuliti delle coste interne e dei semi messe nel solito sacchetto. 

I funghi si raschiano, si puliscono con uno straccetto umido, si asciugano con un panno e si tagliano a fettine che si fanno congelare, possibilmente non sovrapposte, su vassoi di cartone; quindi si raccolgono e si ripongono in sacchettini di politene. 




Erbette, bietole e spinaci
Scegliere verdure fresche e croccanti, lavarle scottarle in acqua bollente per 2 minuti. Scolare, strizzare benissimo per eliminae piu acqua possibile, quando sarà completamente raffreddata, dividerla in monoporzioni, congelarla su un vassoio coperto con della pellicola e, una volta congelata, metterla nel sacchetto freezer. Si conservano bene per 1 anno.

Zucca
Eliminare la scorza verde, i semi e i filamenti interni. Dividere la polpa in grossi cubetti, insacchettare e congelare, senza scottarla. Si conserva per 7 -8 mesi.

Prezzemolo
Può essere congelato, lavato, asciugato, tritato e messo in barattoli o in sacchetti. 
Al momento dell’utilizzo, sbriciolare direttamente con le mani la quantità desiderata. Non conservare per piu di 6 mesi

Congelamento delle erbe aromatiche
Innanzitutto le erbe aromatiche si possono conservare per un lungo tempo essicate, magari tritate finemente e con l’aggiunta di un buon sale fino integrale; in alternativa a questo metodo, possiamo comunque ricorrere anche al congelamento: rimuovere le foglie dallo stelo, sciacquarle e asciugarle. Poi disporle su un vassoio in freezer e, una volta congelate, raccoglierle in un sacchetto freezer su cui apporre la data di confezionamento.

Per finire è utile ricordare che tutte le verdure che si consumeranno cotte possono essere congelate anche dopo la cottura completa.

giovedì 12 novembre 2015

Contenitori e pentole in alluminio: ok, ma con alcune precauzioni

Nessun commento:
E’ tempo di pensare a come conservare gli ortaggi autunnali, soprattutto per quanti, come me, acquistano settimanalmente una ricca cassetta di verdura a km 0.
Ed è pensando a come conservare questi ortaggi per l’inverno che ho creduto utile proporre un post interamente dedicato ai recipienti in alluminio, in cui spesso si conservano i cibi e a volte si cucina.

Il rischio, quando si utilizzano stoviglie o contenitori di alluminio, è che i sali di alluminio passino nell’alimento e possano far male alla nostra salute; effettivamente, alcuni studi hanno dimostrato che l’alluminio esprime una certa tossicità per il sistema nervoso centrale.

Vaschette e fogli di alluminio non sono adatti a conservare cibi acidi e salati, ma vanno bene per conservare i cibi dolci.
Per quanto riguarda i tegami in alluminio, (molto spesso si parla di leghe di alluminio), il cibo, una volta cotto, soprattutto se acido, (per esempio se contiene del pomodoro), andrebbe rimosso dal tegame e conservato in un contenitore che non sia di alluminio. Anche il caffè avendo un pH leggermente acido, non dovrebbe essere conservato nella caffettiera di alluminio.


Altro elemento fondamentale quando si impiegano contenitori in alluminio per i nostri cibi e le nostre bevande è la temperatura di conservazione. Conservare in recipienti di alluminio in frigorifero a temperature intorno a 5°C, limita il passaggio di alluminio nell’alimento anche dopo una conservazione di 10 giorni, indipendentemente dalla tipologia del cibo conservato.
La legge introduce inoltre un obbligo di etichettatura per prodotti in alluminio, sui quali deve essere indicato:
– non idoneo al contatto con alimenti fortemente acidi o fortemente salati
– destinato al contatto con alimenti a temperature refrigerate
– destinato al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per tempi non superiori alle 24 ore
– destinato al contatto con gli alimenti a basso potere estrattivo a temperature ambiente anche per tempi superiori alle 24 ore.

Con il prossimo post  scopriremo insieme ricette e consigli per conservare la verdura.

martedì 10 novembre 2015

Il fagiolo dall’occhio, antico e ricco di virtù

Nessun commento:
Oggi parliamo di legumi che possiamo trovare in commercio freschi, secchi, surgelati e in scatola, insomma, per tutti i gusti e per tutte le disponibilità di tempo. Sono poco costosi ed estremamente ricchi di virtù.
Rappresentano un’ottima fonte di proteine, ma vengono definiti a medio valore biologico perché non contengono tutti gli aminoacidi di cui necessita l’uomo. Diventano però fonte di proteine ad elevato valore biologico, quindi come le proteine della carne e del pesce,  quando si assumono in abbinamento ai cereali… un esempio per tutti: pasta e fagioli!
I legumi contengono carboidrati, fibre e pochi grassi, ad esclusione della soia che di grassi ne contiene una discreta quantità, ma tutti esclusivamente polinsaturi quindi ottimi per prevenire la formazione di placche di colesterolo nelle arterie.
I legumi sono un’ottima fonte di minerali in particolar modo di ferro, calcio e potassio, magnesio, ed inoltre contengono vit B. Un consiglio quando consumiamo legumi, di qualsiasi tipo, abbiniamo anche della vitamina C, ad esempio attraverso qualche goccia di limone, per migliorare l’assorbimento del ferro.
Il Fondo mondiale per la Ricerca sul Cancro raccomanda di consumare legumi e cereali integrali ad ogni pasto.


Oggi conosciamo meglio il fagiolo dall’occhio, che compare sulle nostre tavole, ahimè, solo i primi giorni di novembre.
Generalmente poco conosciuti e utilizzati, i fagioli dall’occhio sono legumi ricchi di proprietà. Si riconoscono dalla macchia nera, (l’occhio) che hanno sulla parte laterale, nel punto in cui erano uniti al baccello.
I fagioli dell’occhio sono originari dell’Africa subsahariana ed erano già diffusi in Italia nell’epoca classica, tanti altri tipi di fagioli, invece, sono stati scoperti insieme all’America.

I fagioli dall’occhio oltre a possedere tutti i minerali e le vitamine dei fagioli in genere, sono ricchi di zinco e selenio: pensiamo a quanto si spende in questo periodo per integratori ricchi di zinco e selenio, considerati minerali fondamentali nella costruzione del capello e quindi nel rallentarne la caduta!
Sono ipocalorici, contengono pochi grassi e molte fibre e quindi contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà oltre ad avere effetti positivi su eventuali problemi intestinali.
Inoltre sono un alimento a basso indice glicemico ovvero aiutano a mantenere lo zucchero nel sangue a livelli ottimali e, come gli altri fagioli, contribuiscono a tenere a bada il colesterolo.

I fagioli con l’occhio nero sono molto utilizzati nella cucina americana e africana, tradizionalmente si mangiano il primo dell’anno un po’ come facciamo noi con le lenticchie, perché considerati dei portafortuna.

Vanno tenuti in ammollo una notte prima di essere cotti, poi sciacquati bene e cotti in acqua bollente senza sale, il sale nei legumi va sempre aggiunto a fine cottura. Due consigli per rendere i fagioli più digeribili in caso di problemi di fermentazione intestinale:
1)    cambiare più volte l’acqua dell’ammollo;
2)    aggiungere all’acqua di cottura un pezzettino di alga kombu.

Una volta pronti (cuociono un po’ più rapidamente degli altri fagioli) possono essere utilizzati in diverso modo, in zuppe di cereali e legumi, uniti a riso o pasta oppure come secondo alternativo alle proteine animali. Per farli apprezzare ai bambini possono essere passati nel passaverdura e trasformati in polpettine, con l’aggiunta di formaggio grattugiato, aromi, patata o riso o mollica di pane imbevuta di latte…magari di soia!

giovedì 5 novembre 2015

Fiere, sagre e mercatini di novembre

Nessun commento:
Dal 10 ottobre al 15 novembre 2015, ogni sabato e domenica dalle 09.00 alle 20.00), ad Alba
Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba, con protagonista non solo il tartufo locale ma anche prodotti tipici, piatti della tradizione, artigianato e folklore.
La manifestazione si articola in una serie di eventi ospitati nel Cortile della Maddalena in Via Vittorio Emanuele, 19 ad Alba: il Mercato del Tartufo, l’Alba Truffle Show, la Wine Tasting Experience®, e molto altro ancora.
http://www.fieradeltartufo.org/2015/it/

dal 06/11/2015 al 08/11/2015 ore 09.00 Cazzano di Tramigna (VR)
Festa dell’olio nuovo

dal 07/11/2015 al 08/11/2015 Cella Monte (AL)
Sagra del Tartufo Bianco in Valle Ghenza
Organizzatore: Pro Loco Cellamonte
http://www.comune.cellamonte.al.it

dal 7 novembre al 22 novembre a Cervere
La Fiera del Porro 2015 
Come da tradizione, ha inizio la kermesse che incentra i propri appuntamenti sull'eccellenza del Porro di Cervere offrendo varie occasioni culinarie sotto il Palaporro.
Tutte le informazioni sulla manifestazione sono disponibili sul sito ufficiale della Pro Loco Amici di Cervere e sulla pagina Facebook ufficiale della manifestazione (www.facebook.com/porrocervere).
Vedi il programma.

7 e 8 novembre 2015, a Volta Mantovana (MN)
A Volta per star bene, la mostra mercato dedicata ai vini spumanti, gli oli extravergini d’oliva, i tartufi, le birre artigianali, i prodotti della gastronomia tradizionale (salumi, formaggi, pasta, prodotti da forno ) e della cucina salutistica (farine speciali, prodotti biologici o dedicati a diete particolari).

Sabato 14 e domenica 15 novembre 2015 dalle 9,30 alle ore 19,00 Vicenza
Mercatino degli apicoltori in Piazza delle Erbe, con vendita di miele e prodotti derivati, e mercatino (prodotti tipici alimentari di varie regioni, articoli erboristici, salutistici e di artigianato naturale, con gazebi bianchi e tovaglie gialle) in Piazza delle Poste e Piazza Castello. Degustazioni guidate gratuite per il pubblico con esperti degustatori.

Dal 19 novembre al 22 novembre 2015 a Bolzano
Biolife, manifestazione nata nel 2004 a Bolzano come mostra mercato dedicata alla produzione biologica, alimentare e cosmetica, e più in generale alla sostenibilità. Biolife si svolge in concomitanza con Fiera d'Autunno e Nutrisan.
Biolife è l’unica fiera sottoposta a controllo di certificatori esterni (ABCert ed ICEA) per l’ammissione del prodotto (alimentare e cosmesi) e aggiunge al momento fieristico iniziative ed eventi durante tutto l’anno, rivolti al pubblico ed agli operatori, che aumentano l’attenzione e la sensibilizzazione verso il biologico e la manifestazione.
Biolife offre la possibilità di vendita diretta durante la manifestazione.
Oltre 2000 prodotti biologici, oltre 200 piccoli produttori provenienti da ogni parte d’Italia, e anche da alcune città europee.
http://www.fierabolzano.it/biolife/

dal 21 al 29 novembre 2015 a Cremona
La Festa del Torrone che quest’anno raddoppia con due appuntamenti ugualmente imperdibili. Centinaia di banchi lungo le strade del centro saranno ricoperti di torroni speciali per tutti i gusti, che celebrano il dolce cremonese nei modi più originali: dalle ricette gourmet al gelato da passeggio, dalle preparazioni con pistacchi, cioccolato, caffè, limoncello alle ricette salate più fantasiose, passando per i torroni artigianali preparati al momento e con ingredienti naturali di altissima qualità.
http://www.festadeltorronecremona.it/2015/

sabato 28 e domenica 29 novembre 2015 a Piacenza Expo
La 5ª edizione del Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti con 312 espositori, provenienti da ogni regione italiana, un'area per gli Artigiani del cibo, con formaggi, salumi, pani tradizionali, dolciumi e quattro degustazioni a tema per approfondire la conoscenza dei territori: la Franciacorta, Tenute Dettori, Villa Bucci, Mascarello.

martedì 3 novembre 2015

Aglio fonte di salute

2 commenti:
La scorsa settimana abbiamo parlato di come conservare aglio, cipolle e patate, oggi vorrei dedicare il post alle innumerevoli proprietà dell’aglio bianco e dell’aglio nero.


L’aglio bianco appartiene al gruppo delle piante aromatiche, probabilmente di origine asiatica, ma perfettamente acclimatato nelle nostre regioni temperate.
E’ un eccellente tonico dell’organismo poiché contiene numerose vitamine e sali minerali, ma è soprattutto la presenza dello zolfo che gli dona le caratteristiche più preziose di antisettico, disinfettante e vermifugo. All’aglio è attribuita anche la proprietà di rafforzare in modo naturale il sistema immunitario. Inoltre, ha un’azione detossinante sul fegato e sull’apparato digestivo.
L’aglio nostrano e biologico lo riconosci dagli spicchi piccoli e rugosi,  l’ideale sarebbe gustarlo crudo o comunque non troppo cotto.
Qualche consiglio per eliminare il “disturbo” all’alito dopo un pasto con aglio: masticare una foglia di salvia, una fogliolina di menta, un chicco di caffè o dei semini di anice. Oppure eliminare lo spicchio del germoglio verde interno.
Il suo impiego eccessivo può portare odorizzazione dell’alito ma anche della pelle. E a dosi elevate può indurre nausea, vomito e diarrea, quindi, come sempre, consumare senza eccessi!

A questo punto non possiamo non parlare dell’aglio nero che sta cominciando a comparire anche nei nostri supermercati. Personalmente l’ho scoperto da poco, visitando il padiglione coreano all’Expo, (padiglione bellissimo secondo me).
Lo si ottiene facendo fermentare l’aglio, senza l’uso di lieviti e di muffe, con un lungo processo che dura fino a 70 giorni. Durante i quali gli spicchi anneriscono e assumono un sapore dolciastro ma comunque intenso, pur essendo meno pungente dell’aglio bianco e senza il tipico odore e soprattutto sembrerebbe senza “disturbare” l’alito!
Io l’aglio nero l’ho scoperto da poco, ma in realtà è da più di 10 anni che è in commercio, nato in Corea e molto utilizzato nell’estremo Oriente.
Recenti studi attribuiscono all’aglio nero, grazie alla sua fermentazione, proprietà benefiche ancora superiori a quelle dell’aglio bianco, contiene meno allicina rispetto all’aglio bianco, quindi meno funzione antibatterica, ma maggiore capacità antiossidante (per il contenuto di vitamine, selenio e solfuri); più antiossidanti e quindi maggiore protezione per il cuore e maggiore azione antinvecchiamento (meno radicali liberi).
Contiene molto più calcio e fosforo (quest’ultimo è utile all’assorbimento del calcio).
Inoltre contiene un composto solforoso s-allylcycteine (SAC) utile per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue; per finire migliora il metabolismo dello zucchero.
Insomma, l’aglio, che sia bianco o nero, non può mancare nella nostra cucina!