mercoledì 16 settembre 2015

La parola al Dr. Maurizio Grassi


Conosciuto e temuto da lungo tempo, il cancro è, insieme alle malattie cardiovascolari, la più frequente causa di morte. La frequenza di un tipo di tumore rispetto ad un altro varia notevolmente da una zona geografica all’altra, a conferma dell’importanza dei fattori ambientali e alimentari.
Per inaugurare questo spazio, che sarà interamente riservato agli esperti, vi proponiamo una breve intervista al dr Maurizio Grassi onco-ematologo, direttore dell’Oncologia dell’Azienda Ospedaliera di Crema.

Dr Grassi, vi sono prove convincenti secondo le quali determinati alimenti contribuirebbero a proteggere dal cancro?
Abbiamo la fortuna di vivere in un posto dove non è difficile seguire un'alimentazione corretta, la cosiddetta dieta mediterranea. E’ salutare per chi la consuma, ma anche per il pianeta, perché prediligere frutta, verdura, pesce e legumi, fa bene all’uomo, ma assicura anche un minor impatto sull’ambiente.

E’ corretto affermare che i grassi di origine animale sono pericolosi non solo per le malattie cardiovascolari, ma anche per alcune malattie tumorali?
Non ci sono pericoli per un consumo modesto di carne. Quando si parla di carni, bisogna tenere presente come vengono allevati i capi, la lavorazione che avviene nei macelli,  la loro conservazione e modalità di cottura; in tutta questa catena avvengono delle modificazioni del prodotto originario che modificano l’assetto presente, rendendole potenzialmente pericolose per la salute. I tumori che più risentono della alimentazione sono quelli dell’apparato digerente: esofago, stomaco e colon retto. Ma non trascurerei i tumori ormono-dipendenti, cioè mammella, prostata ed endometrio.

Formaggi sì o formaggi no? Colpa della caseina?
Non tutti gli studi portano a risultati definitivi, molti portano dati non rilevanti, ma sembra documentata una tendenza all’aumento del rischio: è possibile che il latte e i prodotti caseari siano implicati nella genesi di alcuni tumori.

Vi sono anche metodi di cottura che vengono considerati potenziali fattori di rischio?
Esistono dati che sottolineano di non cuocere la carne alla brace: questo tipo di cottura sembra generare infatti sostanze cancerogene, come è considerato anche errato l'abuso di fritture: l'alta temperatura favorisce il rilascio di sostanze cancerogene.

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1 commento:

  1. Salute, prevenzione e alimentazione, un bel mix; ottimo soprattutto perché é assente lo spirito "talebano" modello verità assolute che spesso si trova da tante altre parti quando si toccano temi simili. Continuate così

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